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Fattori ecologici e biogeografici
Con la sola eccezione dei deserti e dei ghiacciai la famiglia delle
Orchidaceae è praticamente presente su quasi tutta la superficie del globo e
grazie agli adattamenti morfo-fisiologici, riescono a colonizzare la maggiore
parte degli ambienti delle terre emerse; dalle tundre polari alle foreste
equatoriali, crescono in tanti altri territori interclusi caratterizzati da una
gamma straordinaria di condizioni ambientali.
L'Alta Murgia, fitogeograficamente, fa parte di una delle 33 sezioni
(Sezione Apula) delle ecoregioni individuate nel territorio nazionale
caratterizzata da un clima tipicamente mediterraneo con presenza di aridità
estiva e concentrazione delle precipitazioni nel periodo autunno-invernale.
La maggior parte delle orchidee italiane sono specie xerofile e perciò
adatte a climi caldi e siccitosi. Il loro status di geofite (piante dotate di
organi sotterranei di riserva) consente di superare agevolmente il periodo di
maggiore stress, rappresentato da quello estivo. L'unica specie del nostro
territorio che vive in ambiente umido è Anacamptis laxiflora.
Relativamente alla reazione chimica del terreno le nostre orchidee sono
da considerarsi prevalentemente basifile, cioè tipiche di terreni calcarei. Gli
studi di SUNDERMANN (1980) vanno proprio in questa direzione e
dimostrano che in particolare le specie del genere Ophrys hanno esigenze
eminentemente basifile. Pertanto si tratta di entità calcicole che rifuggono
terreni ricchi di azoto ed eventuali concimazioni organiche o minerali sono
di ostacolo alla loro conservazione.
Diversi sono gli habitat dove le orchidee trovano condizioni idonee alla
loro vita; in quanto geofite si diffondono agevolmente negli ambienti
spiccatamente xerofili ed eliofili.
Da noi i pascoli ascrivibili alla classe Scorzonero-Crisopogonetalia
sembrano gli ambienti più adatti alla maggior parte delle specie. I generi
Ophrys, Orchis e Neotinea sono tipici dei luoghi più degradati; il genere
Serapias e le specie Barlia robertiana, Himantoglossun hircinum e
Anacampitis pyramidalis, invece, nella scala evolutiva dei suoli, prediligono
terreni poco più fertili.
Anche le garighe e i macchieti aperti sono ambienti adatti a ospitare
orchidee; queste formazioni, nella generalità dei casi da considerarsi di
origine secondaria, hanno una elevata ricchezza floristica, costituiscono
cenosi nelle quali si riscontra una maggiore presenza di insetti,
indispensabili al verificarsi delle fecondazioni incrociate. Se a questa
condizione, negli stessi ambienti, si concentrano specie facilmente ibridabili
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