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Ibridazione
Alcune orchidee, come nel caso del genere Ophrys, hanno impollinatori
esclusivi o specifici e vengono impollinate da una sola specie di insetto. Un
caso ben noto è quello di Ophrys ciliata che è impollinata da
Dasyscolia (= Campsoscolia) ciliata. In taluni casi alcune specie di insetti
impollinano più specie di orchidee o una specie di orchidea può essere
impollinata da più specie di impollinatori. Tale impollinazione avviene
mediante un interessante e spettacolare caso di mimetismo con conseguente
"inganno sessuale". I fiori, imitando i segnali visivi e olfattivi (produzione
di feromoni) utilizzati durante l’accoppiamento da parte di alcuni insetti,
inducono i maschi a confondere il fiore con la femmina della propria specie
e li stimolano ad effettuare un tentativo di accoppiamento definito pseudo-
copulazione, mediante il quale si compie l’impollinazione.
L’elevata compatibilità dei patrimoni genetici delle varie entità porta,
più correttamente, ad applicare il concetto morfologico di specie, secondo
cui entità morfologicamente simili appartengono alla stessa (morfo-) specie.
In particolare, se due differenti morfospecie vengono incrociate si hanno
frequentemente degli “ibridi”.
Il vero ibrido, per definizione, dovrebbe essere sterile e non fertile come
appunto nel caso di molte orchidacee. Pertanto nella famiglia delle
Orchidacee esistono giganteschi "singameoni" corrispondenti soprattutto ai
generi Ophrys, Orchis e Serapias. Per "singameone" si intende un insieme
di gruppi di popolazioni (segmenti) geneticamente isolati. I segmenti sono
interamente o parzialmente interfecondi solo con segmenti vicini e spesso
sterili con segmenti geneticamente e geograficamente lontani. Pertanto il
singameone potrebbe essere assimilato ad una categoria sovraspecifica. Esso
può essere composto da ecospecie solo parzialmente compatibili, da
segmenti potenzialmente compatibili ma di fatto isolati e da segmenti
compatibili più o meno in contatto fra loro (cioè sottospecie se
morfologicamente distinguibili). Quindi, alla base di questi fenomeni, vi è
l’alta compatibilità dei patrimoni genetici delle varie “specie” che più
correttamente sono da considerare entità morfologicamente differenziate o
"morfospecie", che non possiedono meccanismi di isolamento riproduttivo
tipico della specie, idonei ad impedire un flusso genico da una specie
all’altra. Pertanto alla base della stabilità delle varie presunte specie vi è la
specificità degli impollinatori che però non garantiscono una stabilità
assoluta consentendo un flusso genico tra le varie morfospecie attraverso il
I quaderni di SILVAE.IT – Pagina 17