Page 56 - Supplemento Rassegna 2017-3
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CARLO ALBERTO DALLA CHIESA: LA LOTTA DELL’ARMA ALLA MAFIA
bensì nella attualità che spero di essere riuscito a descrivere: in quello che il
nuovo Prefetto proponeva in un determinato passaggio della vita nazionale e
nell’approccio che stava imprimendo alla lotta contro la mafia. Non solo perché
vide il nuovo ruolo di Catania, e comprese l’ingresso dei potentissimi Cavalieri
del lavoro catanesi nella grande area della contaminazione economica, ma
anche per questa più generale intuizione che è poi anche stata propria della
migliore magistratura palermitana e delle nostre scienze sociali: la mafia non è
un’organizzazione criminale e basta, l’organizzazione criminale è il suo nucleo
portante, ma la mafia è un sistema, è fenomeno sistemico, e quindi la colpisci
tanto nel riciclaggio dei capitali all’estero quanto nella piccola illegalità quotidia-
na. È una prospettiva fondamentale, dal momento che la mafia ha vissuto a
lungo della demagogia di coloro che sostenevano che non si dovessero colpire
i piccoli mafiosi, i piccoli favori, la piccola illegalità, perché bisognava “guardare
a Roma”, come sentirete dire ancora oggi da qualsiasi ndranghetista, da qualsia-
si mafioso o dai loro amici in pubblico. È invece proprio il sistema che va col-
pito in tutti i modi e a tutti i livelli. Ed è questa la visione più moderna che egli
potesse offrire al Paese e alle sue istituzioni.
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