Page 59 - Supplemento Rassegna 2017-3
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INTERVENTO DEL GEN. C.A. TULLIO DEL SETTE


             smo  postunitario  noi  ricordiamo  Chiaffredo  Bergia,  una  figura  emblematica
             dell’800, da Carabiniere a Maggiore, solo per meriti, quando nessuno diventava
             Ufficiale, se iniziava da Carabiniere.
                  Una figura emblematica della Resistenza, dei 2700 Caduti dei Carabinieri
             per la Resistenza, è Salvo D’Acquisto. Una figura emblematica dei Caduti del
             periodo successivo, Carlo Alberto dalla Chiesa, Carabiniere per antonomasia.
                  Ha detto il Dottor Morgante: «io giro nelle caserme dei Carabinieri e trovo
             dappertutto la fotografia del Generale dalla Chiesa». In realtà, sono due le foto-
             grafie che troverete in tutte le caserme dell’Arma dei Carabinieri, una è quella
             del  Comandante  Generale  e  una  è  quella  del  Generale  Carlo  Alberto  dalla
             Chiesa:  quella  del  Comandante  Generale  è  pro-tempore  ed  è  imposta  dalle
             norme; quella del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa non l’ha prevista nessu-
             no; d’altra parte, però, c’è. Chi affigge la fotografia del Generale Carlo Alberto
             dalla Chiesa nell’ufficio - non solo nell’ufficio del Comandante, ma in tanti uffi-
             ci della caserma - probabilmente non lo ha conosciuto (celebriamo quest’anno
             il 34° anno della strage, il 34° anno da quando il Generale Carlo Alberto dalla
             Chiesa stava per compiere il suo 62° anno di vita). È evidente che è un’altra
             delle testimonianze, un’eredità ulteriore che ci ha lasciato Carlo Alberto dalla
             Chiesa,  figlio,  fratello,  padre,  suocero,  genero,  di  Carabinieri,  di  Ufficiali  di
             Carabinieri. Ecco, il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa ha percorso tutta una
             carriera nell’Arma dei Carabinieri fino a diventare - giovanissimo per i nostri
             canoni - Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, avendo fatto
             una carriera per tanti versi atipica. Dal 1° ottobre ’41, quando si arruolò di com-
             plemento nell’Esercito, partecipando in zona bellica, alle attività che vi si svol-
             gevano, pensate, come Comandante di “Plotone Guerriglieri”, forse questi in
             molti non lo sanno, ma nel suo stato di servizio c’è. Poi, dall’anno successivo
             nell’Arma giungendo, al nono incarico in pochi anni, nel ’49 al Comando del
             Gruppo Squadriglie del Comando Repressione Banditismo in Sicilia.
                  È la prima volta che, nativo di Saluzzo, avendo prestato servizio in altre
             zone d’Italia arriva in Sicilia. Trascorre in Sicilia pochi mesi, dal 3 o 5 settembre
             1949 al 21 giugno del 1950, in questo incarico, per lui assolutamente nuovo.
             Ecco, farà questo periodo, poi a Palermo ritornerà altre due volte, una volta per
             7 anni, l’altra volta purtroppo per 100 giorni. È Palermo la città nella quale,

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