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Intervento del Prof. Nando dalla Chiesa
Ordinario di Sociologia della criminalità organizzata presso la facoltà di Scienze Politiche
dell’Università di Milano
Intanto grazie per questo clima di attenzione affettuosa che accoglie il mio
intervento.
Grazie all’Arma dei Carabinieri e all’Università di Palermo per aver deciso
di organizzare un seminario di studi sul ruolo di mio padre come Prefetto di
Palermo, e non solo come Prefetto di Palermo. È la prima volta che accade.
Soddisfo subito la curiosità privata che è stata espressa. Mio padre non si arrab-
biava perché io giocavo a pallone in caserma; si arrabbiava piuttosto quando, da
piccolo, rompevo con altri bambini i vetri delle scale del Colonnello [sorride,
n.d.a.] provocando l’invito (benevolo) del suo superiore a imporre una maggio-
re disciplina al figlio monello.
Ma che giocassi a pallone in questi cortili gli faceva piacere. Qui a Palermo
i rimproveri arrivavano caso mai dall’allora Comandante del Battaglione, il quale
non gradiva che noi ragazzi giocassimo sul campo di pallavolo che abbelliva gli
spazi in cui siamo adesso. Tanto che a un certo punto impose il divieto di gio-
care, generando una canzone di protesta composta da me e cantata in coro da
4-5 figli di Ufficiali della Legione dei Carabinieri, e che mio padre “proditoria-
mente” gli fece sentire su un registratore.
Sono ricordi belli che ho di questa caserma, come molti, più in generale,
ne ho della vita che ho condotto nelle caserme e dalla quale ho imparato tanto.
Soprattutto il senso delle Istituzioni, che non si impara nei testi di diritto costi-
tuzionale, ma vedendo praticare la Costituzione, difendere la Costituzione dalle
persone in carne e ossa. Poi la si impara anche studiando diritto costituzionale,
intendiamoci, però entra nel sangue quando vedi operare le persone che la
difendono concretamente ogni giorno.
È stata un’esperienza di vita per me straordinariamente importante. Mi è
capitato anche di portare qui due anni fa, qualche Ufficiale presente lo ricorde-
rà, una trentina di studenti durante una edizione della mia “Università itineran-
te”. Andammo ad alloggiare nei beni confiscati di Cinisi, poi vennero il 3 set-
tembre qui, dove furono accolti benissimo. Ricordo che allora comandava
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