Page 45 - Supplemento Rassegna 2017-3
P. 45
INTERVENTO DEL PRES. GIOACCHINO NATOLI
l’omicidio del sindacalista della CGIL Placido Rizzotto, scomparso a Corleone
il 10 marzo 1948, i cui resti sono stati ritrovati a Rocca Busambra il 7 luglio
2009 - e ricondotti a lui attraverso l’esame del DNA nel 2012;
• aveva insistito dal punto di vista culturale, ancora, a cercare di far modi-
ficare le destinazioni delle sedi di confino dei mafiosi dai comodi piccoli
Comuni del Nord Italia (dove si studiavano ed attuavano i sequestri-lampo di
persona, come avrebbe spiegato Gaspare Mutolo nel 1992) alle scomode e
deserte isole di Linosa, Asinara e Lampedusa, mostrando di avere capito tra i
primissimi che il confino era diventato uno strumento di esportazione e diffu-
sione del fenomeno, e non già di contenimento.
3. Il novum nel metodo di indagini sul fenomeno mafioso
La vera “cifra” del suo metodo in quel periodo - come avrebbe poi meglio
dimostrato nella lotta al terrorismo - era consistita in un approccio “parascien-
tifico” all’azione di contrasto al fenomeno mafioso. Nel senso di studiare a
fondo tutte le sfumature di quest’ultimo, consapevole del fatto che per combat-
tere una mentalità e condotte radicate in una sorta di “pseudo-cultura” siciliana
occorresse dotarsi di strumenti adeguati, abbandonando vecchi cliché di inve-
stigazione tradizionale (a cominciare dai vecchi informatori).
In altri termini, considerato che Cosa nostra è una «forma di criminalità
primigenia ed archetipica» - non assimilabile ad altre forme di criminalità (né
comune né organizzata) - bisognava affrontarla anche su un “piano culturale”,
studiando anche gli aspetti del cosiddetto psichismo mafioso (poi approfondi-
to, in particolare, dalla autorevole scuola palermitana del Prof. Girolamo lo
Verso).
Il Generale dalla Chiesa, da questo punto di vista, è stato - a suo modo -
un precursore di quello che è poi passato alla storia come il “metodo Falcone”.
Un nuovo protocollo investigativo, che non lasciava nulla all’approssima-
zione individualistica ed al dilettantismo, basandosi (viceversa) su uno studio
meticoloso e quasi ossessivo delle carte, dei particolari e dei riscontri da parte
di un gruppo - o di un pool - di persone, che dovevano (sempre più) divenire
veri e propri specialisti della materia.
43