Page 29 - Supplemento Rassegna 2017-2
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GEN. C.A. VINCENZO COPPOLA


             l’ex Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale Siracusa, pro-
             prio colui che volle fortemente la costituzione della prima Unità Multinazionale
             di Polizia, la prima MSU, prendendosi personalmente la responsabilità di tale
             decisione, di cui tutti noi gli siamo grati.
                  E dunque, la NATO decide di schierare questa forza di polizia con una
             competenza particolare, in grado di colmare il “security gap”: da una parte le
             forze militari, fortemente armate e con una competenza e una capacità specifi-
             ca, in grado di impedire il risorgere del conflitto armato in Bosnia Erzegovina,
             e tuttavia sprovviste di capacità e non strutturate per assumere compiti di poli-
             zia; dall’altra la polizia della Bosnia Erzegovina sotto egida IPTF, che d’altra
             parte non è in grado di assumersi la responsabilità di operazioni di ordine pub-
             blico e, in alcune zone, non gode neanche di sufficiente credibilità.
                  A tale proposito, non possiamo non considerare che almeno all’inizio fino
             a qualche anno fa, una città come Srebrenica, tristemente famosa, si trovi nella
             Repubblica Srpska e la sua polizia sia una polizia di etnia serba. Tali erano i pro-
             blemi in quel Paese, lo erano e in parte ancora lo sono ancora.
                  Per colmare il gap la NATO decide, pertanto, di inserire questo nuovo
             strumento, la MSU, Multinational Specialized Unit: si tratta di una forza di poli-
             zia  capace  di  schierarsi  e  assumere  responsabilità  di  polizia  in  un  ambiente

             ancora fortemente destabilizzato. Ricordo che siamo nell’agosto del 1998.
                  Per completare la trattazione del concetto di security gap, sottolineo che non
             sempre è necessaria una forza soverchiante per risolvere un problema, quanto
             piuttosto è necessario saper concentrare, all’occorrenza, le proprie forze, anche
             numericamente inferiori, nel posto e nel momento opportuno, per contrastare
             efficacemente la minaccia.
                  Il primo approccio della NATO prevedeva questa forza di polizia inserita
             nel teatro della Bosnia Erzegovina, con carattere marcatamente multinazionale,
             poiché non limitata alla sola presenza italiana, con i Carabinieri, ma anche della
             polizia argentina, di una componente rumena e, nello staff, di Ufficiali america-
             ni. Aveva compiti di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica ed era dunque
             sprovvista, in linea di principio, di compiti di polizia di prevenzione o di repres-
             sione.


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