Page 30 - Supplemento Rassegna 2017-2
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II PANEL: L’ARMA DEI CARABINIERI ALL’ESTERO:
L’EVOLUZIONE DEI CONCETTI E DEGLI SCENARI
Tuttavia, pochissimo dopo, la NATO si rese conto che le capacità di poli-
zia non erano solo quelle inizialmente previste, ma soprattutto, data la sua natu-
ra, quella di acquisire informazioni sulla sicurezza nelle diverse aree: a tale pro-
posito, infatti, la MSU, non avendo un limite territoriale, era in grado di muo-
versi su tutto il territorio, aspetto che le consentiva di acquisire informazioni in
ogni ambito sociale e territoriale.
Rammento che si arrivò a questo perché nei paesi cosiddetti “fragile”, fra-
gili, destabilizzati, la polizia poteva e può non essere credibile, così come può
non essere in grado di assumersi tutte le responsabilità di una forza di polizia,
essere limitata nel personale, nelle risorse, e talvolta addirittura nel mandato,
soprattutto immediatamente dopo una situazione di crisi.
A volte, infatti, le forze di polizia vengono volutamente tenute in un limbo
di minore capacità funzionale proprio perché ancora non si è capito o non si sa
come organizzarle. Tuttavia, quello che è necessario anche e soprattutto in quei
paesi - e lo stiamo vedendo con l’Iraq e l’Afghanistan - è invece una forza di poli-
zia credibile e multietnica, se quei Paesi sono multietnici; in sintesi, una polizia che
sia capace di gestire tutti gli aspetti culturali, sociali, religiosi di un contesto, ove
fondamentale diventa, per valutare l’entità e la tipologia dell’intervento, la cono-
scenza delle tradizioni, delle leggi e delle differenze sociali nei diversi ambiti.
Per citare un esempio, fare la polizia in un grande centro urbano non è,
ovviamente, come fare la polizia in una zona rurale, farlo in una zona industria-
lizzata non è come farlo in una zona non industrializzata.
Per cercare di ricostruire una forza di Polizia sono però necessarie capacità
specifiche, un mandato forte, un supporto politico e, ovviamente, le risorse neces-
sarie, intese non solo come risorse di carattere economico, ma anche tecnologico.
Per tutte queste ragioni, ristabilire lo stato di diritto, la “Rule of Law” è
diventata una delle priorità: è per questo motivo che il Comprehensive
Approach - così come visto nella precedente slide - non può ricomprendere
solo la componente militare e la polizia, ma anche il sistema giudiziario. Ed ecco
perché non è più possibile parlare di gestione delle crisi se non in termini di
impiego militare, politico, di polizia, del sistema giudiziario e, attenzione, anche
carcerario.
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