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DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO - GRUPPI ARMATI NON STATALI



               regolari ma anche membri delle milizie o corpi di volontari che sono parte di
               queste FF.AA. Non solo: sono inclusi anche membri di altre milizie o membri
               di altri corpi volontari, includendo chi fa parte di un’organizzazione di resisten-
               za armata appartenente a una delle Parti in conflitto, purché abbiano una catena
               di comando e controllo ben definita, portino un segno distintivo riconoscibile
               anche a distanza, che indossino le armi in modo aperto e… che si uniformino
               nelle loro operazioni alle leggi e agli usi di guerra. Questi “paletti” furono indi-
               cati nel 1949 quando la gran parte di chi aveva fatto la “resistenza” in Europa
               rispondeva in linea di massima a queste caratteristiche.
                    C’è un secondo punto interessante in quella Convenzione (IV): possono
               essere considerati prigionieri di guerra anche membri di forze armate regolari
               che professino fedeltà a un governo “non riconosciuto da chi detiene il potere
               sul territorio”: ampia definizione... Seguono negli articoli successivi altri interes-
               santi casi in dettaglio.
                    Leggendo gli articoli della Convenzione (IV) del 1949, potrebbe sembrare
               che ogni dettaglio sia stato esaminato dalle Potenze del tempo e che vi sia stata
               la previsione di ogni singolo caso. Per meglio comprenderli, bisogna però con-
               testualizzare il momento in cui furono scritti.
                    Quegli articoli rispecchiano chiaramente l’esperienza storica della prima e
               soprattutto della seconda guerra mondiale, quando in Europa nazismo e fasci-
               smo crollarono non solo per l’aiuto degli “Alleati” ma anche per l’apporto delle
               popolazioni  locali  in  termini  di  cobelligeranza,  resistenza  armata  (partigiani,
               patrioti), senza la quale gli anglo-americani, almeno in Italia, non avrebbero
               potuto consolidare la liberazione del territorio dalle forze nazi-fasciste. E quindi
               furono riconosciute figure di combattenti in tempi precedenti non pienamente
               considerate nelle relazioni fra stati in guerra…
                    Nel  1928  Edwin  Borchard,  in  un  ben  noto  discorso  tenuto  al
               Williamstown Institute of Politics il 22 agosto 1928, aveva analizzato in profon-
               dità le ragioni che avevano spinto Stati Uniti e altre Potenze a firmare il Patto
               Briand-Kellog,  accettato,  si  noti  bene,  anche  dall’allora  presidente  del  Reich
               tedesco, Stresemann, sulla cosiddetta “rinuncia alla guerra” .
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               (7) - Per  l’Italia  aveva  firmato  l’Ambasciatore  Plenipotenziario  a  Parigi,  il  conte  Gaetano
                   Manzoni.

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