Page 60 - Rassegna 4-2016
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DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO - GRUPPI ARMATI NON STATALI
così, ad esempio, il requisito in base al quale non va considerato merce-
nario un individuo che abbia la nazionalità di una delle parti in conflitto o che
risieda sul territorio controllato da uno dei belligeranti escluderebbe dalla cate-
goria tutti quei combattenti che abbiano la nazionalità di uno degli stati bellige-
ranti, anche qualora avessero vissuto al di fuori del territorio del proprio stato
di nazionalità per anni o, invero, non vi si fossero mai recati.
risulterebbero altresì esclusi i combattenti stranieri nati, cresciuti e natu-
ralizzatisi in stati europei, ma che - per ragioni attinenti alla nazionalità dei geni-
tori - avessero nazionalità siriana o irachena. pertanto, nessuno dei combattenti
stranieri che fossero cittadini di turchia, regno unito, russia, arabia saudita o
di altri stati che abbiano schierato truppe o mezzi in siria o iraq potrebbero
considerarsi mercenari. pertanto, il rischio che le due categorie possano sovrap-
porsi appare molto limitato. in primis, perché il diu regola il fenomeno del
mercenariato esclusivamente in relazione a conflitti armati a carattere interna-
zionale. in secondo luogo perché, anche ove si volesse ammettere che la nozio-
ne possa trovare applicazione in conflitti interni, la definizione alquanto restrit-
tiva attualmente in vigore renderebbe estremamente improbabile che i foreign
fighters possano rientrarvi.
4. Conclusioni
i reportage giornalistici suggeriscono che, ovunque siano schierati, i foreign
fighters siano piuttosto riottosi a rispettare gli standard giuridici sviluppati per
regolamentare le ostilità. ciò può essere in parte dovuto alla circostanza che -
nella maggior parte dei casi - in caso di cattura essi saranno passibili di arresto
e potranno essere sottoposti a procedimenti penali per il solo fatto di aver par-
tecipato alle ostilità. tuttavia, nel caso dei combattenti stranieri schierati in siria
ed iraq - l’adozione di tattiche contrarie al diritto bellico pare essere una scelta
consapevole, rivolta a suscitare sgomento e paura sia nei combattenti avversari
sia nelle popolazioni su cui esercitano il proprio controllo, e ad influenzare la
percezione di questi gruppi da parte dei paesi occidentali e dell’opinione pub-
blica mondiale.
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