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DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO - GRUPPI ARMATI NON STATALI

      tuttavia, volendo il contributo principalmente descrivere lo status di quanti
abbiano preso parte attiva alle ostilità, si adotterà una definizione di foreign fighters
leggermente più ristretta rispetto a quella inizialmente descritta. Questa abbrac-
cia tutti coloro che sia siano uniti a una parte belligerante, senza specificare quale
funzione abbiano svolto al suo interno. ai nostri fini verranno invece solo con-
siderati i cittadini stranieri che si siano associati, con l’intenzione di partecipare
alle ostilità, ad uno degli stati in conflitto nell’ambito di un conflitto armato
internazionale, ovvero coloro che, in un conflitto armato non internazionale,
siano impegnati in maniera continua in attività belliche (ossia quanti abbiano
assunto una cosiddetta continuous combat function)(17) a favore di una delle due parti
in lotta. in altri termini, non ci occuperemo di cittadini stranieri che partecipino
alle ostilità in maniera sporadica o occasionale, o che abbiano assunto funzioni
non direttamente collegate alla condotta delle ostilità(18).

(17) - La nozione di continuous combat function è stata sviluppata dal comitato internazionale
       della croce rossa (cicr), per indicare a continuous function for the group involving [a person’s] direct
       participation in hostilities, cfr. n. meLzer, Interpretive Guidance on the Notion of Direct Participation in
       Hostilities Under International Humanitarian Law, cicr, 2009, pag. 33, disponibile presso
       https://shop.icrc.org/guide-interpretatif-sur-la-notion-de-participation-directe-aux-hostili-
       tes-en-droit-international-humanitaire-876.html. il concetto - richiamato nella definizione - di
       “partecipazione diretta alle ostilità” è stato oggetto di un animato dibattito negli ultimi anni.
       secondo il cicr, per essere qualificata come partecipazione diretta, una determinata condot-
       ta deve rispettare cumulativamente tre requisiti:
       1) deve sussistere la probabilità che essa abbia effetti avversi sulle operazioni militari o la
       capacità militare di una parte in conflitto, ovvero che infligga morte, ferite o distruzione a
       individui o beni giuridicamente protetti da attacchi diretti (soglia del danno);
       2) essere in relazione causale diretta con il danno che presumibilmente deriverà dalla stessa
       condotta o da un’operazione militare coordinata di cui la condotta costituisca parte integran-
       te (causazione diretta);
       3) essere specificamente progettato per causare direttamente un certo danno a vantaggio di
       una delle parti in conflitto e a svantaggio dell’altra (nesso di belligeranza), cfr. ibid., pag. 46.
       per una critica al quadro definitorio sviluppato dal cicr, cfr. W.h. parKs, Part IX of the
       ICRC Direct Participation in Hostilities Study: No Mandate, No Expertise, and Legally Incorrect, in
       NEW YORK UNIVERSITY JOURNAL OF INTERNATIONAL LAW AND POLITICS, Vol. 42, 2009,
       pagg. 769-830.

(18) - ad esempio, non verrà presa in considerazione la figura delle donne occidentali che si rechi-
       no in siria o iraq per aderire all’isis e unirsi in matrimonio con i combattenti islamici. si
       veda, ad esempio, e.m. saLtman e m. smith, Till Martyrdom Do Us Part - Gender and the ISIS
       Phenomenon, Institute for Strategic Dialogue, London, 2015, disponibile presso http://www.stra-
       tegicdialogue.org/till_martyrdom_do_us_part_Gender_and_the_isis_phenomenon.pdf.

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