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IL TERRORISMO NELLO SCENARIO MONDIALE
Infatti, “Tutto questo imponente sforzo organizzativo è teso a dimostrare come l’Isis sia
effettivamente uno Stato che esercita un qualche tipo di sovranità. Accanto alla dimensione
organizzativa vi è poi la costruzione simbolica dello Stato: l’Isis ha una bandiera, un inno
(nasheed), una lingua ed una religione comune (l’arabo ed il salafismo nella sua versione più
estrema), una capitale (Raqqa) o forse due (Mosul), ha coniato una propria moneta, anche se
poi i mercenari combattenti, religiosi e meno, preferiscono essere pagati con i volgari dollari ame-
ricani o in altre valute estere. Essenziale a questa costruzione simbolica è l’apporto dell’appa-
rato propagandistico e comunicativo, molto professionale, efficace e capillare, che è forse l’aspetto
che più caratterizza l’Isis rispetto ad altre organizzazioni terroristiche del passato (…)”(50).
è proprio la sua ambizione statalista, peraltro già riassunta nella denomi-
nazione, la principale differenza rispetto all’organizzazione di osama Bin
laden della quale, di fatto, è una derivazione. per consentire, inoltre, la precisa
individuazione della matrice ideologica ed etnico - religiosa dell’islam sunnita(51)
di Dā‘ish vale ricordare come la dottrina abbia osservato(52) che “l’identità dell’Isis,
principale espressione dell’attuale jihadismo globale, è dunque un complesso e ambiguo mix di
jihadsimo qutbista(53), fede salafita e dottrina wahabita(54)”.
(50) - Cfr. g. AnzeRA, M. BRUno, R. gRITTI, Isis: obiettivi, ideologia e organizzazione in Framing
Isis. Ideologia, strategie, comunicazione, in Comunicazionepuntodoc, in via di pubblicazione.
(51) - Se la Sharia è la legge islamica che discende dalla tradizione e dalla giurisprudenza ispirate
dal Corano, dalla pratica e dai commenti del profeta, nell’Islam sunnita è codificata in quattro
diverse scuole giuridico-teologiche: hanafita, particolarmente seguita in Turchia, giordania,
Afghanistan, pakistan, India e Bangladesh; malikita, prevalente in tutto il nordafrica; shaafita,
piu’ diffusa in Indonesia, Siria ed Africa orientale; hanbalita, diffusa soprattutto nella penisola
Arabica. Quest’ultima è stata fondata da Ibn hanbal, che non lasciò veri e propri trattati
bensì professioni di fede oltre ad una raccolta di tradizioni o hadith, detto Musnad. Anticamente
molto diffusa in Iraq, ritornò in auge nel XvIII secolo, grazie alla riforma wahhabita del
nagd. oggi è la scuola giuridica ufficiale del regno saudita ed attualmente risulta essere
l’espressione più tradizionalista, fondamentalista e rigorosa dell’Islam sunnita, rispetto alla
più liberale hanafita.
(52) - Cfr. g. AnzeRA, M. BRUno, R. gRITTI, Isis: obiettivi, ideologia e organizzazione in Framing
Isis. Ideologia, strategie, comunicazione, in Comunicazionepuntodoc, in via di pubblicazione.
(53) - Il sunnita Sayyid Qutb (1906-1966) è uno dei massimi esponenti e teologi del movimento dei
fratelli Musulmani, oltre ad essere forse il principale riferimento ideologico di tutti i movi-
menti islamisti sunniti successivi e ad avere formato, direttamente o indirettamente, sia
osama Bin laden che Abdullah al Azzam, i fondatori di al Qaeda. l’idea di guerra santa e
sovranità esclusiva di Allah, in nome della quale il popolo ha l’obbligo rovesciare il governo
empio ed apostata e di affermare quindi la visione salafita dell’Islam, permea il pensiero di
tutti i movimenti islamisti radicali. Dopo l’attentato a nasser del 1954, il movimento dei
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