Page 50 - Rassegna 3-2016
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IL TERRORISMO NELLO SCENARIO MONDIALE

      Se l’idea di riunire la Umma sotto un’unica realtà statuale ultra-nazionale,
per al-Qaeda, si inquadrava indubbiamente in un percorso di lungo periodo che
avrebbe dovuto essere segnato dal progressivo conseguimento di traguardi
intermedi rappresentati dalla istituzione dei vari emirati, il Califfato realizza il
suo progetto di pseudo e proto Stato, conquistando e governando porzioni di
territorio siriano ed iracheno, grazie alla conquista di obiettivi strategici assai
rilevanti, come le città irachene Mosul, Ramadi e falluja o le siriane Raqqa e
Aleppo; definendone rigidamente l’organizzazione statuale, piramidale ed asso-
lutistica; sottomettendo la popolazione con il terrore di una applicazione ferrea
della sharia, di una sistematica epurazione politico-religiosa e di una costante
minaccia realizzata attraverso la distribuzione di volantini nelle vie dei centri
urbani che illustrano, con esempi concreti, le conseguenze inflitte a chi si sot-
trae ai dettami del Califfo; amministrando ferocemente la giustizia; individuan-
do e controllando notevoli risorse economiche; intercettando ed assicurandosi
la disponibilità di cospicui armamenti moderni; basti considerare, su quest’ulti-
mo fronte, la disponibilità di carri armati ed artiglieria pesante dimostrata nel
corso della battaglia di Kobane, per la maggior parte provenienti dagli arsenali
dell’ex regime di Saddam hussein e del collegato partito Ba’th.

      Questo fanatismo, finalizzato anche a coagulare intorno allo stendardo di
Dā‘ish il proprio popolo per creare una comunità politica omogenea ed affida-
bile ben al di là del semplice reperimento di un rifugio, del proprio safe haven ove
ripararsi, si è espresso nella sanguinaria pulizia etnica e nelle violente persecuzio-
ni politico-religiose contro sciiti, ebrei, cristiani, yazidi, curdi, organizzazioni ed
altre subconfessioni islamiche, vecchie strutture qaediste concorrenti, compo-
nenti jihadiste alternative; l’espansione nel dominio sul territorio ha inoltre per-
messo il controllo dell’acqua, ed in particolare delle dighe del Tigri e dell’eufrate;
quindi delle raffinerie e dei pozzi petroliferi nella regione centro-settentrionale
dell’Iraq e nella Siria orientale: tra questi, quello siriano di omar, il cui sfrutta-
mento consente una produzione giornaliera stimata sino a 30.000 barili.

      è tuttavia sul fronte organizzativo complessivo che Dā‘ish si è dato un
assetto efficace ed efficiente, connotato da un forte centralismo, disciplinato e
gerarchizzato, ma anche da una distribuzione quasi capillare delle strutture sul
territorio.

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