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IL TERRORISMO NELLO SCENARIO MONDIALE

      I benefici traibili da questi sforzi, nel lungo periodo, potrebbero tuttavia
non essere del tutto soddisfacenti e risolutivi, dovendo fare i conti con la pre-
senza in europa di una sempre più consistente massa di immigrati di cultura e
religione islamica e con il rischio oggettivo di innescare la conflittualità all’in-
terno delle stesse società occidentali, che non sembrano avere ancora indivi-
duata una soluzione al problema della piena integrazione dei musulmani, con
particolare riferimento a quelli di seconda e terza generazione. Del resto, dal
Califfato virtuale di Bin laden a quello reale di Abu Bakr al Baghdadi, il ten-
tativo di questi gruppi è stato proprio quello di trasformare la guerra al terro-
rismo jihadista in guerra all’Islam, nella prospettiva di una sempre maggiore
legittimazione.

      Una adeguata informazione dovrebbe pertanto tenere conto dell’esigenza
di suggerire un naturale bilanciamento tra sicurezza e libertà, individuando la
prima come spazio indispensabile della seconda e ricordando come il rapporto
interesistente possa essere declinato, con un approccio più democratico e al di
là di ogni improprio confronto antitetico(239), come un rapporto nuovo tra i
diversi diritti di libertà, ove quello alla sicurezza costituisce presupposto dell’al-
tro(240).

      A riguardo, appare opportuno auspicare che i media possano essere edu-
cati ad astenersi dal fornire risposte tanto rapide quanto parziali a problemati-
che complesse, limitandosi ad inseguire la domanda del mercato dell’informa-
zione, spesso senza alcuna verifica critica delle notizie diffuse; a rispondere alle
aspettative di una impaziente public opinion; a massimizzare il valore economico
delle varie trasmissioni ove il gioco a basso costo è sulle emozioni suscitate
attraverso il pathos degli eventi, mentre lo scoop drammatico viene realizzato con

(239) - Cfr. Carlo Mosca, la Sicurezza come diritto di libertà, Cedam, 2012, pag. 23 La questione che
        negli ultimi tempi si è posta (…) riguarda le situazioni in cui, artatamente, si sono ingigantiti alcuni fatti,
        pur gravi nella loro oggettività e tali da destare allarme fra i cittadini, per indurre ad esaltare il sentimento
        di paura, strumentalizzando quest’ultima allo scopo di propagandare inutili derive autoritarie e raccogliere
        su quest’ultima consensi elettorali da più parti. In tale maniera, sono stati sollecitati inconsapevoli o emotive
        adesioni a rinunciare ad alcuni valori di libertà, tradendo lo spirito della nostra Costituzione che apprezza
        e difende la libertà uguale e solidale nella sua oggettività, prescindendo dalle contingenze, anche quelle emer-
        genziali, e non può affidarsi a giudizi soggettivi temporalmente limitati o comunque artificiosamente svilup-
        pati, per giustificare scelte di altra natura stridenti con i contenuti di un sistema democratico.

(240) - Cfr. Carlo MoSCA, op. cit., 2012, pag. 55.

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