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IL TERRORISMO NELLO SCENARIO MONDIALE

      per raggiungere gli aspiranti jihadisti che non conoscono o non conoscono
sufficientemente la lingua araba, il materiale montato viene poi diffuso su
Twitter ed attraverso servizi web gratuiti come Just.Paste.it e Archive.org Il respon-
sabile di al-Hayat Media Center sarebbe stato Deso Dogg ,(186) un rapper tedesco
convertito all’Islam con il nome di Abu Talha al-Almani, con il compito di pre-
disporre un messaggio prevalentemente rivolto al pubblico occidentale, ricor-
rendo allo stile cinematografico di tipo hollywoodiano sullo stile di“Hunger Games”.
Anche la scelta degli orari della messa in onda conferma come la diffusione sia
destinata ad un pubblico occidentale: emblematico il trailer del cortometraggio,
di circa cinquantacinque minuti, intitolato Flames of war che, dopo aver ripreso
in un minuto e ventisette secondi esplosioni e massacri di civili, con un efficace
montaggio di immagini, accusa la Casa Bianca e il presidente degli Stati Uniti di
menzogna, evidenziando il bisogno di revanche da parte dei mujaheddin del
Califfato.

      Questo breve filmato promozionale è oggi uno degli emblemi di Dā‘ish;
nella brevissima docufiction, vengono condivisi gli obiettivi militari e la capacità
tecnica per conseguirli, con un montaggio sofisticato di scene recitate, reali e di
repertorio che ne fanno un colossal. oltre che generale, il messaggio ha anche
una valenza localistica e nella descrizione di come, in poche ore di combatti-
mento, si possa conquistare una città come Mosul, è evidente la finalità di sog-
giogare ed intimorire anche il nemico vicino: dai soldati dell’esercito di Assad, ai
combattenti del Free Syrian Army, alle forze di Jabath-al-Nusra.

      Ma la produzione contiene anche elementi che dimostrano la estrema vul-
nerabilità del sistema impiantato: fattore comune di questa produzione sembra
essere infatti quello di voler apparire più forti che nella realtà, quasi di convin-
cere se stessi ed i propri fidelizzati che le cose effettivamente stanno così come
vengono rappresentate, dando prova di un palese senso di inferiorità tecnico-
militare, ove la potenza viene surrogata dalla crudeltà e dall’aggressività del pro-
getto.

(186) - pseudonimo con cui l’uomo, Denis Cuspert, berlinese di padre ghanese, era conosciuto in
        germania, ove da rapper aveva pubblicato tre album con la casa discografica Streetlife
        entertainment. Unitosi alle fila del gruppo jihadista aveva adottato il nome di battaglia di
        Abu Maleeq e poi di Abu Talha al-Almani per dedicarsi unicamente all’attività propagandi-
        stica, dopo una breve esperienza da foreign fighter in teatro di operazioni.

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