Page 145 - Rassegna 3-2016
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DA’ISH TRA PROPAGANDA E GUERRA DI INFORMAZIONE.
UN’ANALISI DELLE STRATEGIE COMUNICATIVE DEI TERRORISMI NEL XXI SECOLO

      emblematico a riguardo il tweet di un mujaheddin risalente al dicembre 2013,
che asseriva di essere cresciuto giocando con Call of Duty e di essere stato spin-
to da quel gioco a fare il proprio dovere abbracciando il jihad(190).

b.9 Cyberjihad

      Il cyberspazio è uno dei teatri ove vengono condotte le operazioni di spionag-
gio politico e industriale; agli stessi mezzi di crackeraggio ed hackeraggio utilizzati dalle
professionalità specialistiche cui si rivolge la criminalità organizzata, ricorre anche
il terrorismo internazionale e, in particolare, Dā‘ish, presente nel web non soltanto
a fini di reclutamento e propaganda, ma anche per sferrare attacchi di tipo infor-
matico. In tal senso, una delle manovre più semplici di cui si è tanto parlato sulla
rete, denominata L’occhio del Califfato, consisterebbe nella registrazione degli input
dati con la tastiera od altro device ad un pc grazie ad un virus del tipo trojan oppor-
tunamente inoculato all’interno della macchina. Danni temporanei sarebbero stati
inoltre arrecati all’account Twitter del Comando centrale statunitense per il Medio
oriente sospeso dopo un attacco hackeristico di Dā‘ish nel gennaio 2015(191).

      Senza richiamare l’ipotesi non confermata dell’utilizzo di un sistema di
close sharing proprio delle play station, dalla sua restaurazione, gli sforzi del
Califfato sono stati catalizzati dalla volontà di realizzare un sito web, Asrar al
Ghurabaa project, incentrato sulle modalità di comunicazione sicura attraverso
l’impiego della crittografia, quale strumento per la creazione di un ambiente
digitale safe haven(192).

      A proposito del ricorso da parte di Dā‘ish ai social network a fini propagan-
distici e di reclutamento, sono stati dedicati alcuni dei precedenti paragrafi; in
questo caso tuttavia, la prospettiva in esame è diversa e non attiene ad aspetti
direttamente riferiti alle strategie della comunicazione adottate, bensì alle tecni-
che per preservarne l’efficacia e la funzionalità.

(190) - Bruno BAllARDInI, ISIS il marketing dell’apocalisse, BAllARDInI & CASTolDI,
        Milano, 2015, pag.128.

(191) - Cfr. www.rainews.it
(192) - Cfr. Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza 2014 della presidenza del

        Consiglio dei Ministri, La minaccia nel Cyberspazio. Il Cyberjihad, pag. 85.

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