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A DIFESA DELLA LIBERTÀ. L’ARMA NELLA RESISTENZA SENESE (VITTORIO TASSI E GLI ALTRI)
Carabinieri nella provincia che, ben compresa la situazione, mantennero il ruolo
di forza dell’ordine ad ordinamento militare, nonostante la progressiva ghettiz-
zazione, dapprima nella GNR come Arma che transitava e quindi con la lenta
cancellazione dei simboli dei Carabinieri (la granata con la fiamma, gli alamari, la
cifra reale) che tanto erano odiati dai fascisti repubblichini, come nel caso di
Chiusi, quanto erano apprezzati dai cittadini che continuavano a vedere proprio
nei Carabinieri quella rassicurante figura di rappresentante di uno Stato che al
Sud era già risorto . In effetti, “fin dalla metà del dicembre 1943, quasi il 50%
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della forza delle stazioni dell’Arma era costituita da militi oltranzisti della
M.V.S.N. che - è facile immaginarlo - rendevano ancora più difficile il compito
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dei Carabinieri” .
Nel dettaglio, riferì il maggiore Emanuele Lorenzetti, già capitano coman-
dante della compagnia di Siena Interna, che resse anche il comando del gruppo
nel periodo aprile-maggio 1944. La questione determinante per i Carabinieri fu
il passaggio alla GNR: “si notò una certa diffidenza da parte del comando pro-
vinciale g.n.r. di Siena verso gli appartenenti all’Arma, in quanto si dubitava che
i carabinieri facessero causa comune con i patrioti. Di conseguenza, detto
comando provvedeva con reparti della milizia ai vari rastrellamenti contro i par-
tigiani” .
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La negoziazione con i tedeschi, soprattutto nei primi mesi di occupazione,
fu una costante delle iniziative tenute dagli ufficiali della provincia di Siena, sia
per gestire in qualche modo i beni dell’amministrazione militare che erano rima-
sti alla mercé di chiunque, in primis proprio degli occupanti, sia per mitigare le
azioni repressive, quando possibile, di nazisti e fascisti alla ricerca di renitenti,
disertori e partigiani. In particolare, per quanto riguarda il circondario di Chiusi,
così si esprime il sottotenente in congedo Antonio Vaccaro: “Verso la fine di
settembre, ad opera della polizia segreta tedesca - così si qualificò - su delazione
di italiani, furono arrestati in Chiusi il commerciante Bruno Donati, il signor
Tofani, capostazione, tuttora colà in servizio, il capitano rag. Virgilio Crociani
ed altri dei quali ora sfuggono i nominativi. Intervenuto il sottoscritto, che
7 In merito alle imposizioni di capi di corredo e di simboli diversi da quelli tradizionali
dell’Arma, si rinvia al contributo di Vincenzo Pezzolet presente nelle pagine di questo
Numero Speciale.
8 ASACC, D125.2, relazione del sottotenente in congedo Antonio Vaccaro, già comandante
della tenenza Carabinieri di Chiusi, datata Montepulciano 10 aprile 1950. Recentemente
all’ufficiale è stato intitolato un largo dinanzi la caserma dell’Arma di Chiusi per l’opera di
tutela della cittadinanza durante il periodo della RSI, https://www.lavaldichiana.it/chiusi-
inaugura-piazza-antonio-vaccaro-tenente-carabinieri/, u.c. 7 novembre 2024.
9 ASACC, D125.2, relazione del maggiore della riserva Emanuele Lorenzetti, già capitano
comandante della compagnia Carabinieri di Siena Interna datata 9 luglio 1952.
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