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A DIFESA DELLA LIBERTÀ. L’ARMA NELLA RESISTENZA SENESE (VITTORIO TASSI E GLI ALTRI)
Papa e Mannucci
Benincasa ed il sottotenen-
te Antonio Quartulli. Tale
azione a favore degli uffi-
ciali dell’Arma si concretiz-
zava attraverso una serie di
incontri: secondo la testi-
monianza di Fabbo, il mag-
giore Lazzeri “ci riceveva in
ufficio, ci metteva al cor-
rente dei pericoli cui erava-
mo esposti e ci era largo di
consigli ed aiuto”; lo stesso
Fabbo sottolineò che “i
comandanti di stazione,
nella quasi totalità, sul-
l’esempio del loro coman-
dante di Gruppo furono di
grande aiuto morale e
materiale ai militari
dell’Arma che erano alla
macchia in provincia. Non
diverso fu il loro atteggia- Carabiniere Vittorio Tassi raffigurato dal pittore Guido Greganti
mento verso le popolazioni (Fonte: Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri)
che mai vessarono, spesso aiutarono ad eludere le disposizioni repubblichine e
sottrarsi alla rappresaglia dei tedeschi” .
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La questione formale fu rispettata. Lo ricorda il comandante della legione di
Firenze in una sua relazione successiva. In particolare, a proposito dei Carabinieri
di Siena, scrisse: “l’attività dei militari dell’Arma è stata rivolta soprattutto al man-
tenimento, nei limiti del possibile, dell’ordine e sicurezza pubblica, senza risenti-
mento od altri impulsi politici. Sempre e dovunque la loro opera benefica fu alta-
mente apprezzata, prevenendo reati, prestando soccorso, prodigandosi in ogni
maniera per lenire le sofferenze della popolazione, assicurando, anche in casi di
drammatiche vicende, i colpevoli alla giustizia. Pure ossequiente agli ordini della
r.s.i. per quanto riguarda l’ordine e la sicurezza pubblica, l’esecuzione del servizio
nel rispetto delle leggi, l’Arma ha però sempre cercato di mitigarne il rigore e gli
effetti, quando essi colpivano ingiustamente la massa della popolazione.
3 Ibidem.
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