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USO DELLA FORZA E RISPETTO DEI DIRITTI UMANI NELLA GESTIONE
DELLE PUBBLICHE MANIFESTAZIONI
In particolare, in ordine al lancio di granate lacrimogene, la Guida eviden-
zia che la Corte EDU ha affermato che …sparare un artifizio lacrimogeno mediante
un lanciagranate comporta il rischio di provocare lesioni gravi (…), o addirittura di uccidere
qualcuno, se la granata viene utilizzata in modo improprio e che il lancio di lacrimogeni
con traiettorie rettilinee direttamente contro i manifestanti viola gli articoli 2 e
3 della Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo sul diritto alla vita e sul
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divieto di tortura e altri maltrattamenti . Inoltre, va sempre tenuto presente che
in ogni caso il lanciagranate diffonde grandi quantità di sostanze chimiche irri-
tanti su una vasta area in un breve lasso di tempo, diffondendosi indiscrimina-
tamente su tutti coloro che si trovano nell’area interessata, con conseguente
rischio di lesioni gravi o mortali per intossicazione, impatto cinetico del proiet-
tile o a causa di fuga in preda al panico, specie se in aree chiuse o con limitate
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possibilità di uscita .
Per quanto riguarda lo scudo, l’ODHIR precisa che si tratta principalmen-
te di un mezzo di protezione per impedire che gli agenti vengano colpiti. Spesso
gli scudi vengono utilizzati per facilitare la dispersione della folla, per contenere
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i disordini, per proteggere persone vulnerabili o luoghi significativi . Per le
linee di condotta da tenere, la Guida evidenzia che nel contesto di una manife-
stazione, le Autorità devono necessariamente considerare come verrà percepito
dai manifestanti l’esibizione dell’equipaggiamento cosiddetto antisommossa e le
eventuali possibili reazioni, compreso il rischio di escalation.
Per esempio, in alcune situazioni lo schieramento di una fila di agenti
muniti di scudi può innescare reazioni violente e disordini. In questo senso,
gesti come togliere il casco protettivo o abbassare gli scudi possono aiutare ad
allentare una situazione di tensione e favorire la de-escalation. In proposito, il
citato Human Rights Handbook on Policing Assemblies raccomanda che gli agenti
dotati di dispositivi di protezione rimangano lontani dalla vista dei manifestanti
il più a lungo possibile, pronti a essere schierati solo se la situazione peggiori o
se esiste un rischio concreto di violenza .
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Sempre in ordine ai dispositivi antisommossa, bisogna poi tenere presente
che il casco indossato riduce la capacità degli agenti di comunicare, ha impatto
sul benessere degli operanti che possono anche disidratarsi e affaticarsi mentre
indossano l’equipaggiamento specie quando fa caldo, e questo può avere riflessi
negativi sulla loro pazienza e sulle loro capacità decisionali.
25 ODIHR, Guide on Law Enforcement Equipment (Most Commonly Used in the Policing of Assemblies),
Varsavia 2021, § 10, p. 45.
26 Ibidem.
27 Ivi, § 14, p. 59.
28 Ivi, p. 61.
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