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DOTTRINA




                  Questo escludeva gli agricoltori onesti che, pur volendo affittare i terreni
             per coltivazioni o allevamenti biologici, non aderivano per paura di subire ritor-

             sioni. Ecco che al bando partecipava una sola azienda ed a quel punto la gara
             veniva aggiudicata con incrementi d’asta praticamente ridicoli.
                  La criminalità organizzata imprenditoriale ha sfruttato l’handicap del sistema
             che consentiva di accedere ai fondi comunitari - in maniera formalmente regolare
             - attraverso un sistema di autocertificazioni antimafia che, sotto una determinata
             soglia, by-passava il controllo delle Istituzioni. Questo sistema permetteva agli stes-
             si di partecipare ai bandi per l’assegnazione dei fondi per l’agricoltura in virtù del
             fatto che per un valore di gara inferiore ai 150mila euro era sufficiente la semplice
             autocertificazione dell’interessato. In questo modo gli “uomini d’onore” diretta-
             mente o per tramite di familiari o prestanome, erano in grado di beneficiare degli
             stanziamenti impedendo allo stesso tempo alle altre persone di parteciparvi.
                  Inoltre, il sistema si fondava su aziende agricole inesistenti ma anche su
             terreni  finti,  considerando  che  nell’ambito  di  queste  autocertificazioni  sono
             stati versati contributi relativi a particelle catastali riferibili alla base NATO di
             Niscemi  o ad un campo di Calcio di Reggio Calabria .
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                  A smantellare questo sistema l’introduzione di un protocollo di legalità
             cosiddetto “protocollo Antoci” poi trasfuso nel Codice Antimafia, attraverso il
             quale il sistema delle autocertificazioni sottosoglia è stato sostituito dallo stru-
             mento della certificazione antimafia rilasciata dalla Prefettura, di concerto con
             le forze dell’ordine, permettendo così di scoperchiare il vaso di pandora in rife-
             rimento agli interessi criminali sui terreni.
                  Attraverso diversi correttivi, il sistema legislativo italiano si è evoluto verso
             una efficienza maggiore in termini di contrasto alle infiltrazioni mafiose nel set-
             tore dei contributi comunitari considerati, oggi più di ieri, un asset irrinunciabile
             per le consorterie criminali del terzo millennio.
                  Ma per poter proporre più calzanti considerazioni in merito è innanzitutto
             necessario attribuire alla narrazione una specifica collocazione geografica che
             spieghi, nel dettaglio, cosa si intende quando si parla del territorio dei Nebrodi
             e perché è importante partire proprio da qui.
                  Ci troviamo in Sicilia e precisamente in una parte dell’Appennino siculo
             che si estende in un’area, immensa, che trova confine con i Peloritani ad est e
             le Madonie ad ovest. Si tratta della catena montuosa dei Monti Nebrodi, che
             nella loro meravigliosa espressione orografica si affacciano sul Mar Tirreno,

             7    Modica M., Mafia, quella dei pascoli si è specializzata in truffe Ue. “Frode pure su base Nato di Niscemi:
                  terreni spacciati per agricoli. Ma lì c’è il Muos”, Il Fatto Quotidiano, 2020.
             8    Cutitta V., Parco dei Nebrodi, una vittoria di tanti, Collettiva.it, Futura, Roma, 2022.

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