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DOTTRINA




                  In questo modo la consorteria mafiosa è riuscita a ricavare ulteriori entra-
             ture economiche, dapprima imponendo tangenti agli imprenditori per poi finire
             ben presto per gestire i più lucrosi ed appetibili finanziamenti pubblici.
                  Come citato in “Fuga da Bisanzio” di Iosif Brodskij La storia, senza dubbio,
             è destinata a ripetersi: in fondo, al pari degli uomini, la storia non ha molte scelte  ebbene
                                                                                3
             anche con la mafia la storia non ha avuto molte scelte. Sino ad ora. È, difatti,
             significativo  riflettere  sul  filo  rosso  che  unisce  la  mafia  ottocentesca  ai  suoi
             albori con la mafia dei pascoli ancora oggi interessata alla prevaricazione, ma
             questa  volta  attraverso  una  solida  ed  irrinunciabile  base:  la  terra.
             Un’organizzazione moderna e complessa che getta i propri tentacoli su un set-
             tore di primario interesse per la nostra economia, sottraendo -letteralmente-
             terreno a discapito delle persone umili e allo sviluppo del territorio. Attraverso
             un metodo mafioso rodato l’organizzazione ha traslato la sua azione strappan-
             do le proprietà ai piccoli braccianti per ottenere in cambio grandi vantaggi eco-
             nomici,  in  questo  caso  sottratti  dai  fondi  messi  a  disposizione  dall’Unione
             Europea nell’ambito dei progetti di finanziamento e sostegno all’agricoltura.
             Una truffa in grande stile, sostenuta sia da un complesso di figure professionali
             e sia da figure criminali mafiose che sfruttano il metus, rudimentale e purtroppo
             efficace, rectius quella singolare e sinistra capacità di intimidazione che promana
             dall’esistenza dell’organizzazione mafiosa stessa.

             3.  I finanziamenti pubblici erogati dall’Unione Europea per lo sviluppo
               dell’agricoltura

             3.1. Le mani della criminalità organizzata sulle sovvenzioni di Bruxelles
                  Nel corso dell’ultimo trentennio le organizzazioni criminali hanno compre-
             so l’importanza di investire nell’economia legale relegando nell’ombra i settori
             “tradizionali”, tant’è vero che lo stereotipo della mafia violenta è ormai sdoga-
             nato, anche per via del fatto che la troppa attenzione degli inquirenti genera inci-
             sive  perdite  per  l’economia  criminale.  L’investimento  nell’economia  legale  ha
             infatti permesso l’occultamento delle attività criminali, l’ampio profitto econo-
             mico, l’estensione del consenso sociale e del controllo strategico del territorio.
                  I Fondi Europei destinati allo sviluppo comunitario sono da sempre un
             piatto appetibile per le attività criminali. L’Unione Europea sostiene la politica
             agricola dei paesi membri attraverso la Politica Agricola Comune (PAC), preve-
             dendo l’erogazione di contributi per miliardi di euro a sostegno degli agricoltori
             e dei portatori degli interessi rurali.
             3    Brodskij I., Fuga da Bisanzio, 9ª edizione Biblioteca Adelphi, Milano, 1987, p. 23.

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