Page 19 - Rassegna 2024-4_1
P. 19

I TENTACOLI DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
                        SULLE SOVVENZIONI DELLA COMUNITÀ EUROPEA PER L’AGRICOLTURA




                    Invero, nonostante la cultura investigativa odierna si eriga su solidissime
               basi, edificate soprattutto grazie al sacrificio e al tributo di sangue degli eroi
               dell’antimafia, oggigiorno nel parlare di mafia si dovrebbe tener conto della sua
               evoluzione complessa e della sua camaleontica rivelazione, non senza conside-
               rare la coesistente matrice arcaica e quell’atavico potere oscuro che, per soprav-
               vivere, conserva gelosamente. Un continuo tête-à-tête con un fenomeno sociale
               criminale intelligente, mutevole, con una forte capacità adattativa, molto meno
               rumoroso rispetto a quello tramontato con il periodo stragista. È questo, in
               sostanza, il compito prioritario dell’investigazione moderna e più concretamen-
               te di quella schiera di professionisti del settore che ne compongono le fila.
                    Ora, quando si parla di “mafia dei pascoli” non si dovrebbe far riferimen-
               to ad una mafia di nuovo conio, bensì ad organizzazioni criminali magari già
               esistenti e storicamente radicate, le quali si palesano in seno ad un pericoloso
               connubio che presenta: i caratteri propri della mafia rurale o tradizionale da un
               lato; una serie indeterminata di delitti legati al mondo agropastorale, quali l’in-
               debito conseguimento di aiuti e vantaggi economici ottenuti mediante lo sfrut-
               tamento illecito del territorio, attraverso il controllo diretto o indiretto di attività
               economico imprenditoriali, dall’altro.
                    Le truffe per l’illecita percezione di contributi europei destinati all’agricol-
               tura, commesse da indiziati di appartenere ad associazioni a delinquere di stam-
               po mafioso ne costituisce un esempio certamente emblematico. Il fenomeno,
               infatti,  è  stato  già  indagato  in  alcune  maxinchieste  tra  cui  le  operazioni
               “Nebrodi” e “Nebrodi II”, con epicentro nella provincia di Messina, in Sicilia.
               Tali inchieste hanno consentito di acquisire riscontri relativi alla “spartizione
               virtuale” del territorio operato dalle famiglie mafiose egemoni.
                    Una parcellizzazione fittizia frutto di marchingegni ed artifizi ben struttu-
               rati  per  ottenere  finanziamenti  commettendo  plurime  truffe  in  danno
               dell’A.G.E.A. e dell’Unione Europea, così azzerando i benefici per gli onesti
               proprietari. All’atto pratico il metodo era il seguente: le Amministrazioni locali,
               gli Enti regionali e i vari Enti pubblici proprietari di appezzamenti di interesse
               criminale venivano “spinti” a pubblicare bandi per l’affitto dei terreni. Il meto-
               do adoperato dai mafiosi era quello di parteciparvi attraverso una società esi-
               stente (o creandone una nuova), inserendovi dentro alcuni soci con nomi di
               calibro mafioso importante .
                                          6

               6    Pipitone G., Europee, Antoci (M5s): “Per creare sviluppo la lotta alla mafia va fatta a Bruxelles. I fondi
                    Ue sono un business più conveniente della droga”, Il Fatto Quotidiano, 2024. https://www.ilfatto-
                    quotidiano.it/2024/04/24/europee-antoci-m5s-per-creare-sviluppo-la-lotta-alla-mafia-va-
                    fatta-a-bruxelles-i-fondi-ue-sono-un-business-piu-conveniente-della-droga/7523534/.

                                                                                         17
   14   15   16   17   18   19   20   21   22   23   24