Page 15 - Rassegna 2024-4_1
P. 15
I TENTACOLI DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
SULLE SOVVENZIONI DELLA COMUNITÀ EUROPEA PER L’AGRICOLTURA
Eppure, l’istituzione dell’Unione Europea, oltre ad essere stata la finaliz-
zazione degli ideali europeisti che guardavano ad una federazione democratica
ispirata ai principi di pace e libertà, rappresentava anche la risposta degli Stati
alla conclamata impotenza rispetto a determinate tipologie criminali. Al punto
che nel Trattato istitutivo dell’Unione (del 2007) si individuano aree comuni di
intervento: terrorismo, criminalità organizzata, tratta degli esseri umani, traffico
di stupefacenti e di armi, riciclaggio di denaro, corruzione, contraffazione, tra
le principali. Si tratta di una elencazione in cui non è però indicato quel feno-
meno che, ove presente, tende a inglobare tutti gli altri: quello mafioso.
Dal 2007 sono passati quasi vent’anni. Oggi, se non altro, è piena la consa-
pevolezza che i fenomeni criminali più sistemici e pervasivi ledono gli interessi
finanziari dell’Unione Europea - le principali e più lucrose tipologie di truffe
sono finalizzate a conseguire appunto fondi comunitari - e non possono essere
contrastati a livello domestico, neanche le mafie, che per la prima volta nella loro
storia guardano alla terra come sinonimo di proprietà a fini di profitto; e guar-
dano a Bruxelles per accaparrarsi denari illeciti. Un problema criminale non
nazionale, ma di portata globale. E questo studio sulla «mafia dei pascoli» - con-
dotto brillantemente da due ufficiali dell’Arma dei Carabinieri, primo avamposto
del contrasto ad ogni forma di illegalità nel Paese - ne è un’ulteriore riprova.
2. Dinamismo evolutivo della mafia arcaica: l’ossimoro
Le origini del fenomeno mafioso siciliano non sono ben note. Un approc-
cio storico collocherebbe l’origine della mafia arcaica nel Medioevo, in partico-
lare nel periodo che intercorre tra la resistenza araba e l’invasione Normanna.
Tuttavia, le tesi più accreditate sono concordi nel ritenere che la nascita di Cosa
nostra, per come la intendiamo oggi, risalga al periodo ottocentesco e sia legata
all’abolizione del sistema feudale. Con la Costituzione di Sicilia del 1812, il tra-
sferimento della proprietà terriera alla borghesia indusse i nuovi possidenti ad
organizzare bande per il controllo territoriale che fungevano da mediatori tra
contadini e nuovi proprietari, offrendo protezione ai nuovi affiliati. Dopo l’Unità
d’Italia il fenomeno mafioso subì una forte progressione, sperimentando il coor-
dinamento tra le cosche che rappresentarono, di lì in avanti, l’ossatura mafiosa .
2
La probabile sottovalutazione del fenomeno consentì la penetrazione della
mafia nelle Istituzioni, permettendo alla stessa di percorrere la strada per rag-
giungere una connotazione “urbana” attirata dalle nuove fonti di profitto quali
ad esempio edilizia, mercati legali e appalti.
2 Lupo S., Storia della Mafia, La criminalità Organizzata in Sicilia dalle origini ai giorni nostri,
Donzelli, Roma, 2004.
13