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LE CAPACITÀ DI PROIEZIONE DELL’ARMA: L’IMPORTANZA STRATEGICA DELLESUE PECULIARITÀ
forze dell’alleanza tra Francia, Impero ottomano, Regno di Sardegna e Regno
Unito contrapposte all’Impero russo . È da specificare come questa prima mis-
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sione al di fuori del territorio nazionale sia in effetti da classificare come una
partecipazione ad un “evento bellico” piuttosto che un’operazione di “coope-
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razione tecnica” ; a tal riguardo, per una missione pianificata dal Regno d’Italia
e caratterizzata da attività di polizia civile e militare si dovrà attendere il 1883,
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con la dislocazione ad Assab di unità dell’Arma che espleteranno “i medesimi
servizi istituzionali svolti sul territorio metropolitano, ma era servizio coloniale
e non servizio all’estero” .
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Sin da questo primo impiego il Governo italiano, nel perseguimento degli
interessi nazionali post-risorgimentali, è ricorso frequentemente all’Arma dei
Carabinieri per lo svolgimento di quel genere di impegni all’estero che nel XXI
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secolo verrà definito di power projection in ambiti CiMiC .
L’operato dei Carabinieri Reali in Africa può considerarsi l’avvio di un
lungo processo evolutivo, in termini di obiettivi, capacità ed esperienza, seguito
dalle componenti dell’Arma verso un ampio riconoscimento in ambito nazio-
nale ed internazionale dell’alto livello della preparazione umana e professiona-
le ; in tale quadro rientrano le attività di formazione ed addestramento fornite
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al personale estero posta in essere sul territorio nazionale sia nelle differenti
realtà locali.
1 Inizialmente impiegato come unità da combattimento, il contingente dei Carabinieri solo
nelle fasi successive del conflitto assolverà anche compiti di polizia.
2 Cfr. https://www.carabinieri.it/arma/arma-all’estero/proiezione-internazionale/vol-i-1855—
-1935/1855—-1856; testo di riferimento sulle molteplici attività fuori area svolte dall’Arma dei
Carabinieri sino ai giorni è l’approfondito studio di Maria Gabriella Pasqualini articolato su due
volumi: vedi Pasqualini Maria Gabriella, Missioni dei Carabinieri all’estero 1855-1935, in Ente
Editoriale Arma dei Carabinieri, Roma, 2001 vol. I (https://www.carabinieri.it/arma/arma-
all’estero/proiezione-internazionale/vol-i-1855—-1935) e Missioni dei Carabinieri all’estero
1936-2001, Ente Editoriale Arma dei Carabinieri, Roma, 2002, voI. II (https://www.carabinie-
ri.it/arma/arma-all’estero/proiezione-internazionale/vol-ii-1936—-2001).
3 L’unità era composta da quattro carabinieri, agli ordini del Maresciallo Enrico Cavedagni, che
eressero una Stazione Carabinieri ad Assab nel maggio del 1883, con l’incarico di assicurare
azioni a tutela della sicurezza nell’area; a tal fine fu prevista la formazione e l’addestramento
di un’unità di sicurezza costituita da elementi della popolazione locale, la Basci Buzuk, inqua-
drati dal 1888 nella neo-costituita Compagnia Carabinieri d’Africa.
4 Cfr. Pasqualini Maria Gabriella, Missioni dei Carabinieri all’estero 1855-1935, op. cit.; https://www.cara-
binieri.it/arma/arma-all’estero/proiezione-internazionale/vol-i-1855—-1935/1883/ad-assab-
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5 Per operazioni Civil Military Cooperation (CiMiC) si intendono missioni quali Active Endeavour
nel Mediterraneo (2001), Althea in Bosnia (2004), Antica Babilonia in Iraq (2003-06) e Atalanta
in Somalia (2008).
6 Cfr. Ryan Missy, How the Italian Carabinieri wound up having a significant presence in Iraq, Washington Post,
June 23rd 2016, https://www.washingtonpost.com/news/checkpoint/wp/2016/06/23/how-
the-italian-police-wound-up-having-a-significant-presence-in-iraq/.
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