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TSUNAMI DEL 26 DICEMBRE 2004, DALL’ESPERIENZA SUL CAMPO
Questo evento catastrofico ha messo in luce l’importanza della coopera-
zione internazionale e della preparazione preventiva. La sfida alle nuove meto-
diche e tecnologie è sempre aperta e l’identificazione molecolare rapida di resti
umani estremamente compromessi rimane una sfida significativa in campo
forense attraverso l’analisi dalle unghie, come fonte alternativa di DNA.
La condivisione delle banche dati nazionali associata agli ormai avanzati
protocolli di estrazione e tipizzazione del DNA dagli esigui quantitativi genetici
prelevabili dovranno essere in futuro utili anche per le indagini quotidiane nella
ricerca e nella identificazione delle persone scomparse, purtroppo in costante
aumento.
26 dicembre 2004. Particolare dell’evento ripreso dal Resort di Patong Beach
(Fonte: Archivio autore)
In conclusione, a vent’anni da quel tragico Santo Stefano 2004, è parso
opportuno ricordare sia il ruolo dei militari dell’Arma del NIVGD che hanno
partecipato, in qualità di first responder, al complicato processo di identificazione
delle vittime, sia la disgrazia naturale abbattutasi nel Sud-Est asiatico con la sua
tragica scia di morte. Ciò ha comportato la necessità di gestire l’emergenza in
loco, di superare difficoltà enormi legate, sia alla contingenza del momento, sia
alle condizioni climatiche e ambientali dei luoghi devastati dallo tsunami, sia
ancora alla necessaria coordinazione con le autorità locali che gestivano un
evento drammatico dalla grande complessità.
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