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TSUNAMI DEL 26 DICEMBRE 2004, DALL’ESPERIENZA SUL CAMPO
➣ corpi integri non decomposti: sangue e saliva, che possono essere raccolti
mediante FTA Cardâ oppure tamponi generici;
➣ corpi depezzati non decomposti: il tessuto normalmente scelto per conven-
zione è quello il muscolare scheletrico, di cui si deve prelevare una porzione;
➣ corpi integri o depezzati in decomposizione: la scelta del tessuto diviene più
complessa. Di norma, in passato, si preferiva il tessuto osseo oppure denti. Per
quanto riguarda le ossa, si prediligono quelle lunghe e compatte, prelevandone
una porzione di almeno 4-6 cm, mentre per i denti, la scelta ricade sui molari
integri, in quanto, a parità di massa, offrono una maggiore concentrazione di
DNA estraibile e successivamente analizzabile;
➣ corpi carbonizzati: in assenza di altri tessuti prelevabili, il tessuto di elezio-
ne potrebbe essere anche l’epitelio interno della vescica urinaria.
L’importanza di scegliere il tessuto appropriato in base allo stato di
decomposizione è fondamentale per il successo dell’analisi genetico-forense.
Più è il tempo trascorso tra il decesso e il ritrovamento del corpo (intervallo post
mortem), minore è la resa del materiale genetico estraibile, sia in termini quanti-
tativi che qualitativi.
Khao Lak. Il tempio utilizzato per la temporanea dislocazione delle vittime
(Fonte: Archivio autore)
Inoltre, è altrettanto basilare documentare accuratamente ogni campione
prelevato, assegnando un codice univoco e specificando la parte del corpo da
cui proviene, per cercare di garantire la corretta catena di custodia.
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