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LE CAPACITÀ DI PROIEZIONE DELL’ARMA: L’IMPORTANZA STRATEGICA DELLESUE PECULIARITÀ
1. in termini organizzativi ed operativi, nonostante l’ampliamento delle
operazioni all’estero, la struttura organizzativa nazionale dell’Arma mantiene la
coerenza dottrinaria e l’efficienza operativa senza subire alcun stravolgimento;
2.in termini professionali ed umani, la riuscita delle missioni internaziona-
li dell’Arma, basata sulla forte propensione al dialogo nei confronti delle diffe-
renti comunità locali, dimostra la particolare flessibilità operativa ed adattabilità
funzionale dei reparti nelle aree operative (OA), ben adattandosi agli usi, ai
costumi e alle consuetudini delle popolazioni con cui si è trovati ad interagire;
3.in termini di efficacia e riconoscimento funzionale, riflesso delle attività
svolte e della effettività del modus operandi, nel tempo si sono moltiplicate da parte
di organismi internazionali le richieste di supporto da parte dei CC in ambito di
cooperazione internazionale, Cipro, Macedonia, Albania, Crimea e Cile .
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Con il trascorre del tempo, altri eventi drammatici vedranno significativi
coinvolgimenti di unità dei CC; in particolare, di alta valenza operativa, in un
teatro operativo complesso quale la battaglia di Gondar (maggio-novembre
1941), è lo scontro avvenuto a Culquaber (6 agosto - 21 novembre 1941) in
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cui il 1° Gruppo Mobilitato dei Carabinieri , al comando del maggiore Alfredo
Serranti, composto da carabinieri e Zaptiè , dopo aver provveduto alla prepa-
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razione di trinceramenti e sistemi difensivi scavati nella roccia, fronteggia con
tenacia ed efficacia preponderanti forze britanniche .
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Dall’esperienza acquisita dai Carabinieri Reali durante il Secondo conflitto
mondiale, di cui la battaglia di Culqualber rappresenta uno dei più significativi
esempi, si viene affermando una concezione dottrinale di efficace operatività in
ambito sia nazionale che internazionale.
11 Da considerare inoltre successive missioni fuori area in Sinai (1917-19), a Murmansk (1918-19),
a Gerusalemme (1919-21), in Anatolia (1919-22), nella Saar (1934-35), in Eritrea (Carabinieri
for British Administration 1943-52), in Somalia (1950-58), a San Marino (1962-1984), ad
Hebron (maggio-agosto 1994).
12 In riferimento alla toponomastica, è da precisare come i nomi delle località citate nell’articolo
siano riportati in modo differente se citati in italiano, in inglese o in amarico; ad esempio,
Culqualber diventa Kulkaber nei documenti e sulle mappe britanniche e Qulquàl Ber
(“Porta/Passo delle euforbie”) in amarico, così come il presidio presso Gondar di Uolchefìt
trova i suoi corrispettivi in inglese di Wolkefit e in amarico di Wilkefit.
13 Unità articolata su due compagnie nazionali (1 e 2 ) ed una di Zaptiè, forte di circa 360 effettivi.
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14 Formazione dell’Arma reclutata tra le popolazioni indigene in Libia, Eritrea e Somalia. Il ter-
mine derivava dal turco zaptiye (polizia); i componenti di questa unità entrarono a far parte
della Compagnia Carabinieri d’Africa.
15 Secondo la testimonianza del Capitano Leonard Mallory dell’Esercito britannico: “... erano
rimasti in sei o sette, erano laceri e sanguinanti (…) con le loro baionette avevano creato una
specie di cerchio d’acciaio. ‘Arrendetevi!’, urlai […] Le mie parole (…) ebbero invece come
risposta il loro grido di guerra: ‘Savoia!’. E (…) quei sei uomini rimasti soli, senza alcuna spe-
ranza e possibilità si slanciarono contro di noi”; cfr. Notiziario storico dell’Arma dei Carabinieri,
Anno I, Numero 6.
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