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DOTTRINA
6. Conclusioni
Da quanto esposto emerge come la continua evoluzione della materia sia
dettata dal rapporto dialettico tra valori, che si riflettono nelle scelte operativa-
mente implementate. L’imposizione di un tasso-soglia che riporti la configura-
zione dell’usura entro parametri maggiormente oggettivi e supplisca alle ineffi-
cienze di un mercato del credito poco concorrenziale, risulta dettata da esigenze
di tutela di un regolare, affidabile e trasparente mercato del credito, nonché di
lotta alla criminalità organizzata, che negli anni ha fatto dell’usura uno strumen-
to d’infiltrazione silente nel tessuto economico e imprenditoriale del Paese.
L’attrazione, attuata dalla legge 108/96, nella sfera penale accanto all’usura
criminale anche dell’usura bancaria, calando su questa canoni ermeneutici tra-
dizionalmente propri alla prima, per quanto dettata da un interesse pubblicisti-
co volto alla corretta circolazione del denaro e dell’ordine economico e alla
tutela della platea dei consumatori di fronte agli abusi di potere perpetrati dagli
intermediari finanziari (attori in posizioni di eclatante disparità negoziale), sol-
leva qualche perplessità nella misura in cui la distanza per natura, ambiti e
modalità di attuazione esistente tra le due fattispecie, rende importante non
confondere la natura intrinseca di un eccesso nelle condizioni economiche del
credito (comunque rilevante da un punto di vista giuridico) con la fattispecie
penale dell’usura tipica della criminalità.
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