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L’ATTIVITÀ DI CONTRASTO ALL’USO DELLE SOSTANZE DOPANTI NELLE COMPETIZIONI SPORTIVE.
RUOLO E COMPITI DELL’ISPETTORE INVESTIGATIVO ANTIDOPING
Al riguardo, e a maggior ragione, preoccupa il proliferare di questi principi
attivi sia tra atleti non professionisti, sia professionisti.
Inoltre, le speditive modalità di assunzione, unite alla possibilità di acqui-
sto online, rendono queste categorie di sostanze una seria minaccia anche per le
fasce giovanili, non estranee al loro consumo.
Per comprendere la diffusione del fenomeno, senza perdersi nella freddezza
dei dati statistici sull’azione di contrasto al doping - che peraltro potrebbero non
restituire un quadro oggettivo della situazione reale - nell’ultimo anno i
Carabinieri della Specialità hanno individuato due laboratori clandestini sul terri-
torio nazionale dove venivano prodotti, da mani inesperte, mix micidiali di sostan-
ze dopanti attraverso la miscelazione di più principi attivi di diversa natura.
Complessivamente, è stata sequestrata oltre una tonnellata tra testosterone,
steroidi anabolizzanti, ormoni della crescita ed efedrina, proveniente dalla Cina e giunta
in Italia attraverso i Paesi dell’Est-Europa.
Parimenti importante, come premesso, è la sfida cui l’Arma è chiamata per
tutelare la correttezza dello svolgimento delle competizioni sportive, a benefi-
cio di tutti gli atleti che intendono confrontarsi sportivamente, seguendo le
regole e obbedendo alla sola legge del sacrificio personale quotidiano.
7. Il ruolo del Comando Carabinieri per la tutela della salute nel contra-
sto al doping sportivo
Nel panorama appeno descritto, si inscrive l’impegno del Comando
Carabinieri per la Tutela della Salute, che svolge pertanto attività anche sul piano
preventivo in relazione al fenomeno del doping sportivo.
L’azione dei Carabinieri della Specialità nel sistema antidoping trova il suo
fondamento giuridico nel D.M. 26 febbraio 2008 (Riordino del Comando
Carabinieri per la Tutela della Salute), nel D.M. 30 luglio 2015 (Farmacovigilanza
- Ministero della Salute) e nel D.M. 15 agosto 2017 (Direttiva sui comparti di
specialità - Ministero dell’Interno), che assegnano al Comando Carabinieri per la
Tutela della Salute competenze specifiche ed esclusive nel settore.
L’impegno dei NAS nella lotta al doping sportivo si è ulteriormente raf-
forzato nel 2015, con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra il Comando
e NADO Italia che definisce, nel dettaglio, un rapporto di collaborazione tec-
nico-operativa in materia formativa, informativa e operativa tra le parti.
Sul piano operativo, l’accordo ha stabilito il potenziamento dell’attività di
controllo antidoping della NADO attraverso l’elaborazione e l’approfondimen-
to delle informazioni raccolte in ambito nazionale da parte del Comando
Carabinieri per la Tutela della Salute.
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