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DOTTRINA




             di quei farmaci che hanno principi attivi ricompresi nella lista delle sostanze vie-
             tate e che potrebbero causare danni alla salute degli assuntori.
                  Al riguardo infatti, si consideri che se nel mondo dello sport professioni-
             stico l’assunzione di farmaci e sostanze dopanti potrebbe anche avvenire sotto
             la stretta sorveglianza dello staff medico dell’atleta, nel mondo dello sport ama-
             toriale tale aspetto viene meno, incrementando, di conseguenza, il livello di peri-
             colosità derivante dall’uso di prodotti da parte di soggetti che ignorano i poten-
             ziali effetti collaterali, anche mortali.

             4.  Organizzazione antidoping mondiale
                  L’attuale sistema antidoping internazionale fa capo, come detto, alla World
             AntiDoping Agency. Nata nel 1999, la WADA ha il compito di promuovere, coor-
             dinare e monitorare a livello internazionale la lotta alle sostanze dopanti in qua-
             lunque forma si presentino.
                  Tale azione viene svolta in riferimento all’insieme delle questioni relative
             al fenomeno, a partire dall’effettuazione dei controlli antidoping in e fuori gara,
             senza preavviso, sino all’attivazione di rapporti di collaborazione con le orga-
             nizzazioni intergovernative, i singoli Governi, le Istituzione Pubbliche, nonché
             tutti gli organismi privati operanti nel settore e gli atleti. Sul piano direttamente
             operativo, si è quindi assistito ad un progressivo processo di trasferimento delle
             competenze e responsabilità dalla Commissione medica del CIO all’Agenzia
             Mondiale Antidoping.
                  Il  Codice  Medico  del  CIO  diventa  quindi  il  Codice  Antidoping  del
             Movimento Olimpico per essere definitivamente sostituito, nel marzo 2003, dal
             Codice Mondiale Antidoping di WADA-AMA.
                  Dal 1° gennaio 2004 è l’Agenzia Mondiale Antidoping e non più il CIO
             ad accreditare i laboratori di analisi. Con le Olimpiadi di Atene 2004, per la
             prima volta un’Autorità esterna determina le regole del controllo antidoping e
             ne sorveglia l’esecuzione.
                  Attualmente, la WADA-AMA riveste il ruolo di Autorità Mondiale nella
             lotta al doping, rappresentando il riferimento per ogni iniziativa sportiva che
             dovrà essere avviata sia a livello governativo che sportivo.
                  La stessa si adopera per garantire l’attuazione dei medesimi protocolli anti-
             doping tra i vari Stati aderenti e opera con la collaborazione di vari partner quali
             Comitati  Olimpici  e  Paralimpici,  Federazioni  Sportivi  e,  a  livello  territoriale,
             attraverso  le  sue  naturali  diramazioni  funzionali  rappresentate  dalle  RADO
             (Regional Antidoping Organization) e dalle NADO (National Antidoping Organization)
             che, sul territorio nazionale, è per l’appunto denominata NADO Italia.

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