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DOTTRINA
3. Quadro normativo italiano
In Italia, la realizzazione e l’affermazione del “sistema antidoping” è avve-
nuto nel tempo, anche grazie all’evoluzione del relativo sistema legislativo, i cui
riferimenti generali sono:
la Legge 29 novembre 1995, n. 522, Ratifica ed esecuzione della convenzione
contro il doping, con la quale l’Italia ha, per l’appunto, adottato la citata
Convenzione di Strasburgo del 1989;
la Legge 26 novembre 2007, n. 230, Ratifica della Convenzione
Internazionale contro il doping nello sport (adottata a seguito della XXXIII
Conferenza generale Unesco il 19 ottobre 2005 di Parigi) che ha introdotto il
Codice Mondiale Antidoping e la lista delle sostanze dopanti.
A cavallo di queste due norme, il Legislatore ha emanato la legge n.
376/2000, recante la Disciplina della Tutela Sanitaria delle attività sportive e della lotta
contro il doping, con lo scopo di promuovere la salute individuale e collettiva attra-
verso l’attività sportiva, nel rispetto dei principi etici e dei valori educativi già
indicati dalla Convenzione.
L’atto legislativo presenta, per la prima volta, alcune soluzioni innovative,
prevedendo:
la lista delle sostanze dopanti, che in Italia viene approvata con Decreto del
Ministero della Salute ma che è conforme a quella ratificata con legge 522 del
1995, secondo le indicazioni internazionali;
l’istituzione di una Sezione per la Vigilanza ed il controllo sul doping (SVD)
presso il Ministero della Salute che, tra le varie competenze, aveva quello di ese-
guire controlli antidoping “in” e “fuori competizione” e che tra cui membri
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prevedeva anche un Ufficiale del Comando Carabinieri per la Tutela della
Salute;
il riconoscimento di uno o più laboratori di analisi, per l’esecuzione
degli accertamenti sui campioni biologici raccolti in e fuori competizione che per
Italia è quello di Roma, riconosciuto anche a livello internazionale;
sanzioni penali a carico di coloro che procurano, somministrano, assu-
mono o favoriscono l’uso di farmaci o sostanze biologicamente attive ricom-
prese nella lista delle sostanze e metodi vietati.
Dalla sua emanazione, la legge 376/2000 è stata oggetto di una sola modi-
fica significativa, nell’aprile 2018, con l’introduzione dell’articolo 586-bis del
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codice penale, cosiddetto delitto di doping .
5 Nell’ambito di attività sportive non agonistiche e di attività sportive agonistiche non aventi rilievo nazionale
(tratto da Atto d’Intesa Ministero della Salute - CONI, datato 16 ottobre 2007).
6 Con il Decreto Legislativo 1° marzo 2018, n. 21, (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 68 del
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