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INDEBITA PERCEZIONE DI EROGAZIONI PUBBLICHE E FRODI PREVIDENZIALI
Infine, un altro aspetto che ha evidenziato comportamenti “non virtuosi”
riguarda la destinazione del TFR, nella duplice modalità del mantenimento in
azienda (nel caso di aziende con più di cinquanta dipendenti mediante devolu-
zione al Fondo di Tesoreria) o del conferimento a Fondi di Previdenza
Complementare. Il problema si pone nei casi in cui, a scopi evasivi, il datore di
lavoro non versi al Fondo le quote denunciate. Anche in questo caso, l’ipotesi
è quella della esposizione a conguaglio da parte di aziende, di somme per TFR
o anticipazioni di TFR senza averle apparentemente corrisposte ai lavoratori.
Di conseguenza, il comportamento illecito del datore di lavoro assume rilevan-
za anche penale, nella forma del reato di truffa.
4. Conclusioni
In un quadro così vasto e complesso, anche l’attività ispettiva non risulta
affatto semplice. Tuttavia, lo sforzo del legislatore è teso a fare maggiore chia-
rezza sugli aspetti normativi di maggiore criticità. Va richiamata, in tal senso, la
recente Legge delega sulla riforma fiscale, approvata definitivamente con Legge
9 agosto 2023, n. 111, grazie alla quale numerosi decreti si sforzano di fornire
un armonioso quadro di insieme. Tale riforma rientra tra le priorità individuate
nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Sempre all’interno del PNRR, dal punto di vista contributivo e previden-
ziale, l’attività di vigilanza deve necessariamente continuare a intercettare e con-
trastare i fenomeni fraudolenti nel mondo del lavoro, con l’obiettivo ultimo di
salvaguardare le aziende virtuose nonché il delicato equilibrio finanziario del
sistema previdenziale, attraverso l’incremento delle entrate contributive e la
riduzione delle uscite per prestazioni non dovute.
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