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DOTTRINA
Anche il relativo sistema dei controlli è stato ampliato in maniera signifi-
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cativa dall’art. 7, comma 3 .
Illeciti Penali
Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di ottenere indebitamente il
beneficio, rende o utilizza dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero
omette informazioni dovute, è punito con la reclusione da 2 a 6 anni;
L’omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio, anche se provenienti
da attività irregolari, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della
riduzione del beneficio entro i termini previsti è punita con la reclusione da 1 a 3 anni.
2.2 L’assegno di inclusione e supporto per la formazione e il lavoro
Il RdC cessa il 31 dicembre 2023, sostituito dal 2024 dall’Assegno di inclu-
sione e dal 1° settembre 2023 dal Supporto formativo per chi è in età da lavoro di cui
al decreto-legge 48/2023.
Infatti, il D.L. n. 48/2023 introduce una nuova misura nazionale di sostegno
economico e di inclusione sociale e professionale, denominata Assegno di inclu-
sione. Questo nuovo strumento è finalizzato a contrastare i fenomeni della pover-
tà, fragilità ed esclusione sociale delle categorie più deboli della popolazione,
mediante percorsi di inserimento sociale, di formazione, di lavoro e di politica
attiva del lavoro. Il decreto, convertito dalla Legge 85/2023, ha, pertanto, ridise-
gnato il sistema, con l’istituzione di due nuove misure in sostituzione del Rdc (per
gli aspetti operativi si richiamano le circolari Inps n. 77 e n. 105 del 2023):
la prima, al via il 1° settembre, è appunto il supporto per la formazione
e il lavoro (Sfl);
la seconda, operativa dal 1° gennaio 2024, è l’assegno di inclusione (Adi).
2.3 I profili ispettivi
Per quanto riguarda l’attività di vigilanza, sono gli Ispettori dell’Ispettorato
Nazionale del Lavoro (INL), del NIL (Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato
4 La Cassazione Penale (n. 7541/2024, Sez. III e n. 5999/2024), ritiene che la normativa
abrogativa dei reati in materia di Rdc a far tempo dal 1° gennaio 2024 costituisce una
espressa deroga al principio di retroattività della legge più favorevole. In tal senso, la
Suprema Corte ha chiarito che tale deroga non è censurabile, in quanto giustificata dal fatto
che essa assicura una tutela penale all’erogazione del RdC sin tanto che sarà possibile usu-
fruire di tale beneficio.
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