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TURISMO SOSTENIBILE TRA INSIDIE DIGITALI E PROFILI SANZIONATORI



               ralizzato,  ha  dato  origine  a  forme  di  turismo  alternative  cosiddette  verdi,  in
               quanto associate al fattore naturalistico. Tali esperienze, spesso ingenuamente
               confuse con il turismo sostenibile per il fatto di incentrarsi sulla natura, hanno
               visto un incremento esponenziale della propria domanda, che rischia, tuttavia,
               di produrre una nuova forma di turismo di massa, altrettanto dannoso per l’am-
               biente. L’uso poi, sempre più diffuso, di locuzioni quali “turismo sostenibile”,
               “eco-turismo” e “turismo verde”, al fine di promuovere un’immagine ecofriendly
               delle destinazioni turistiche, finisce il più delle volte per rivelarsi un mero espe-
               diente di marketing per attrarre visitatori.
                    La consapevolezza che le azioni dell’uomo stanno mettendo in pericolo
               non solo la sopravvivenza di specie animali e vegetali, ma anche quella delle
               generazioni umane future, ha spostato l’interesse dei consumatori verso i temi
               ambientali e ha obbligato le imprese a adottare strategie di comunicazione volte
               a rappresentare l’impegno attivato nel rispetto dell’ambiente come elemento
               competitivo. Soddisfare le richieste pervenute da una tipologia di consumatore
               fino a quel momento considerato marginale, cioè il consumatore green, divenuto
               nel corso degli ultimi anni sempre più influente, ha obbligato, poi, un ripensa-
               mento sul piano strategico-imprenditoriale .
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                    Lo sviluppo tecnologico e la nascita dei social network ha inoltre favorito il
               reperimento di informazioni su prodotti e servizi e ciò consente ai consumatori
               di  ridurre  le  asimmetrie  informative  nei  confronti  delle  imprese  e  obbliga
               quest’ultime a ricorrere all’adozione di pratiche green e a intraprendere azioni
               comunicative volte a pubblicizzare il loro impegno verso l’ambiente.
                    I consumatori, ancor più consapevoli del ruolo fondamentale che rico-
               prono, attraverso le scelte di acquisto sono, dunque, sempre più propensi a
               selezionare prodotti e servizi categorizzati come green a patto che ne percepi-
               scano  il  beneficio  per  la  tutela  ambientale,  costringendo  le  imprese  a  un
               costante  aggiornamento  sulle  soluzioni  green adottate o in fase di adozione
               (cosiddette green claims) .
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                    Divenute sempre più accessibili e sempre più richieste dal consumatore, le
               “alternative green” hanno interessato anche il settore turistico, mutando il modo
               di  viaggiare,  la  tipologia  di  viaggio,  le  destinazioni  e  i  servizi  richiesti.
               L’ecologizzazione nel settore turistico messa in atto a partire dal XXI secolo ha
               comportato, dunque, la proliferazione di green practices, marchi e certificazioni di
               sostenibilità ambientale che, al contempo, hanno creato confusione e scettici-
               smo da parte dei clienti.

               19   M. Confalonieri, Il turismo sostenibile, Torino, Giappichelli, 2008, 25 ss.
               20   R. Vianello, Previdenza complementare e transizione ecologica, in Dir. rel. ind., 2022, 740 ss.

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