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TURISMO SOSTENIBILE TRA INSIDIE DIGITALI E PROFILI SANZIONATORI
2. Gestione dei flussi turistici e misure di contenimento del fenomeno di
massa
Gli obiettivi di sostenibilità in campo ambientale hanno, invece, assunto,
negli ultimi anni, un’importanza centrale e molte sono state le strategie regola-
torie perseguite al fine di assicurarne un grado di soddisfazione adeguato. In
questo senso, sfida particolarmente ardua è stata l’introduzione di limitazioni
alla crescita turistica, in forma di contenimento del flusso di visitatori; ciò che
s’è reso necessario per arginare alcune pericolose deviazioni dal turismo di
massa, quali, in particolare, i fenomeni di overtourism e visitor pressure.
Un primo passo, in questa direzione, è stata la definizione della capacità di
carico turistico, data, in sostanza, dal numero di visitatori massimo ivi ospitabile.
Molte sono state, peraltro, le accezioni riconosciute in dottrina al criterio della
capacità di carico, nessuna delle quali, tuttavia, pare aver trovato universale
accoglimento: alcuni, ad esempio, hanno inteso la capacità di carico come la
misura oltre la quale un’area può soffrire degli effetti negativi del turismo ; altri,
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invece, l’hanno definita come la soglia di attività turistica oltre cui si verificano
danni all’ambiente ; altri, infine, la identificano come il livello di attività umana
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che un’area può ospitare senza deteriorarsi e senza che la comunità residente ne
risenta. Sul piano più squisitamente pratico, la misura ha, poi, trovato scarsa
applicazione, giacché si fa dipendere da una serie di parametri per loro natura
difficilmente quantificabili: es. la natura della destinazione, la tipologia di offerta
turistica, il tempo di permanenza etc. .
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Il rischio ambientale non è, in ogni caso, l’unico pericolo prodotto dal-
l’overtourism; d’altronde, il profilo ambientale è solo uno dei tratti su cui si fonda
il concetto di sostenibilità, rientrandovi altresì gli aspetti economici, nonché
quelli di natura sociale. Segnatamente, quando si parla dell’aspetto “sociale” del
turismo sostenibile ci si riferisce alla costruzione di un’industria che sia in grado
di attrarre turisti, senza, però, intercedere con la qualità della vita giornaliera di
chi vive stabilmente la città.
4 R. Hawkins, T. C. Middleton, Sustainable tourism: a marketing perspective, cit., 10 ss.
5 J. R. Clark, Coastal zone management for the new century, in OCMA, 1997, 191 ss.
6 Per tali ragioni, l’individuazione della capacità di carico è stata circoscritta in piccole espe-
rienze all’interno di aree di ridotte dimensioni. In Italia si ricorda il caso dell’isola di
Montecristo, dove per conservare la ricca avifauna presente in un’area estesa per 10,4 Kmq,
è stata prima riconosciuta “Riserva di Stato Naturale” e poi dal 1988, ai sensi della Direttiva
79/409/CEE, è stata riconosciuta a livello Europeo come Riserva Naturale Biogenetica
diplomata dal Consiglio d’Europa. Per preservare quindi l’integrità del territorio, l’accesso
all’isola è rigidamente regolamentato e non è consentita la balneazione, non è consentito l’at-
tracco di imbarcazioni private ed è autorizzato l’ingresso di massimo duemila visitatori annui,
previo acquisto di un biglietto del costo di cento euro. Per una disamina più accurata v. K.
Chamberlain, Carrying capacity, in UNEP Industry and Environment, 1997, 119 ss.
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