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INSERTO
Con provvedimento del 27 settembre 2016, la CPI ha condannato a nove
anni di detenzione Ahmad Al Faqui Al Mahdi per avere commesso, in concorso
con altri, il crimine di guerra previsto dall’art. 8 (2) (e) (iv) dello Statuto di
Roma, che punisce l’attacco intenzionalmente diretto contro beni determinati,
tra cui gli «edifici dedicati al culto» e i «monumenti storici», quali erano i mau-
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solei e le moschee distrutte dall’imputato . La rilevante decisione per il suo
contenuto rappresenta ad oggi «a landmark in gaining recognition of the importance
of heritage for humanity as a whole ... it is a crucial step to end impunity for the destruction
of cultural heritage» .
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I fatti oggetto di addebito da parte dell’ufficio del Prosecutor si erano veri-
ficati nel Mali tra il 30 giugno e l’11 luglio 2012, per mano di gruppi estremisti
di fede islamica noti come Ansar Dine e Al-Quaeda; avuta la meglio sulle forze
militari governative costrette ad una rapida ritirata, gli invasori all’inizio del-
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l’anno presero il controllo del nord del Paese e della città di Timbuktu . Già
nella immediatezza del proprio insediamento, il governatorato insurrezionale
procedette alla emanazione di nuove leggi e editti religiosi; istituì un tribunale
ed una polizia armata; fondò una commissione per le comunicazioni e una bri-
gata moralizzatrice denominata Hesbah, a capo della quale fu designato Al
Mahdi. Questo nativo della regione di Timbuktu, oltre a essere cresciuto in una
famiglia di profonda cultura islamica, era noto lui stesso per essere un fine
conoscitore del Corano, ai cui principi era stata ispirata la sua educazione sin
dall’infanzia.
La provenienza familiare e la formazione culturale ne facevano, nell’ottica
dei vertici della organizzazione, il “candidato ideale” per guidare l’impresa cri-
minale.
41 Si può leggere il provvedimento in https:www.icc-cpi.int/No.ICC-01/12-01/15; per un com-
mento della sentenza, ex multis, Ferdinando Franceschelli, La punizione dei crimini contro il patri-
monio culturale: il caso dei Mausolei di Timbuktu, in Cass. pen., 2017, pp. 4595 ss.; Rita Lopez, Le
distruzioni di Timbuktu arrivano all’Aja: la prima condanna della Corte penale internazionale per attacco
intenzionale contro il patrimonio culturale, in Cass. pen., 2018, pp. 671 ss.; Federica Mucci, Short and
quickly delivered, yet quite full of meaning: the international criminal Court judgment about the intentional
destruction of cultural heritage in Timbuktu, in Italian journal of public law, vol. 8, issue 2/2016, p.
415; Valérie Suhr, The ICC’s Al Mahdi verdict on the destruction of cultural heritage: two steps forward,
one step back?, in Völkerrechtsblog, 5.11.2016, at
https://voelkerrechtsblog.org/theiccsalmahdiverdictonthedestructionofculturalheritagetwo-
stepsforwadonestepback/; Brigida Varesano, La tutela del patrimonio culturale: riflessioni a margine
della sentenza di merito resa dalla Corte penale internazionale nel caso Al-Faqi Al-Mahdi, in Dir. pen.
contemporaneo, 2017, n. 5, pp. 243 ss.
42 UNESCO Press, Timbuktu Trial, A major step towards peace and reconciliation in Mali, 27 settem-
bre 2016, 16, www.unesco org/new/en/media-services/single-view/news/.
43 Per una dettagliata ricostruzione del quadro socio-politico che permise al gruppo jihadista
Ansar Dine di assumere il controllo del Paese, v, Ferdinando Franceschelli, La punizione dei
crimini contro il patrimonio culturale: il caso dei Mausolei di Timbuktu cit., p. 4597.
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