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DIFESA, LEGALITÀ, SOLIDARIETÀ
                               IL CONTRIBUTO DEI CARABINIERI ALL’UNITÀ D’ITALIA




               condivisione  dei  valori  espressi  dai  “principi  fondamentali”  della  nostra
               Costituzione, insieme alla consapevolezza di appartenere a una comunità che li
               fa propri; una comunità della partecipazione più che della appartenenza ad essa.
               È evidente che per apprezzare quei valori è necessario conoscere il modo in cui
               si è giunti alla loro affermazione attraverso la Costituzione, alla loro attuazione,
               alla loro perdurante attualità.
                    Un filo rosso lega il primo e il secondo Risorgimento con la presenza, per
               entrambi,  delle  armi  straniere  sul  territorio  nazionale:  quelle  in  soccorso
               dell’Italia; quelle al contrario della sua occupazione. Il carattere popolare e cora-
               le della Resistenza non è elitario né può essere patrimonio di una sola parte
               politica.  La  Resistenza  deve  essere  vista  laicamente,  nel  suo  insieme:  senza
               mitizzazioni e senza revisionismi; nel suo duplice profilo di lotta contro l’occu-
               pante nemico e contro il fascismo.
                    Con il rifiuto e la sconfitta della dittatura e del fascismo (nonostante le trac-
               ce ideologiche e culturali tuttora rimaste, le abitudini e alcune inaccettabili con-
               seguenze di essi), la Resistenza rappresenta la premessa indispensabile di soffe-
               renza e di coesione senza le quali non avrebbe potuto esservi la Costituzione.
                    Quel rifiuto rappresenta il risveglio della coscienza civile del Paese, attra-
               verso le diverse forme di partecipazione ad esso: sia la lotta armata dei partigia-
               ni in montagna e nelle città; sia la fedeltà al Paese dei militari e fra essi dei
               Carabinieri (nella partecipazione a quella lotta, nei campi di concentramento,
               nel concorso con le forze armate alleate); sia il contributo della popolazione
               civile.  Eccezion  fatta  naturalmente  per  l’indifferenza  di  chi  (e  non  furono
               pochi) si voltò dall’altra parte e per l’ostilità di chi si schierò e collaborò con
               l’occupante nazifascista e di chi continua a evocare il ricordo e la nostalgia del
               fascismo nella dialettica democratica della lotta politica o contro di essa.
                    La Resistenza è un fenomeno popolare e complesso - con aspetti molte-
               plici di carattere militare, politico e sociale - nel quale è stato essenziale il con-
               tributo dei partiti: sia per ricostruire uno Stato ampiamente compromesso con
               il passato regime; sia per porre le basi del nuovo patto costituzionale fra gli ita-
               liani; per rinnovare il legame tra la società civile e la realtà politica e istituzionale;
               per avviare la ricostruzione sociale, politica ed economica del Paese.
                    La  scelta  referendaria  repubblicana  del  2  Giugno  1946  rappresentò  la
               prima occasione di suffragio universale e di voto alle donne, insieme con l’ele-
               zione dell’Assemblea costituente. Quest’ultima scrisse e approvò - con una lar-
               ghissima maggioranza - la Costituzione in vigore dal 1° gennaio 1948, che pone
               al centro la persona nel suo valore e nella sua proiezione sociale; e apre il Paese
               alla cooperazione internazionale e al multilateralismo.


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