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STUDI MILITARI





                  Il complesso rapporto tra il reato militare di
                     divulgazione di notizie segrete o riservate

               (art. 127 c.p.m.p.) e il reato comune di rivelazione
               e utilizzazione di segreti d’ufficio (art. 326 c.p.)

               nelle ultime decisioni della Corte di Cassazione*


                                           Dottore Antonio Sabino**


                    Non vi è dubbio che il rapporto tra reati militari e reati comuni costituisce
               una delle principali questioni che gli operatori del diritto penale militare sono
               chiamati ad affrontare, tenuto conto che non si tratta solo di dare al fatto la sua
               esatta qualificazione giuridica, in relazione alle possibili fattispecie di riferimen-
               to, ma di stabilire se la giurisdizione appartenga al giudice militare o a quello
               ordinario.
                    Come noto, la norma cardine a cui occorre far riferimento è l’art. 15 del
               codice penale, secondo cui “Quando più leggi penali o più disposizioni della
               medesima legge penale regolano la stessa materia, la legge o la disposizione di
               legge speciale deroga alla legge o alla disposizione di legge generale, salvo che
               sia altrimenti stabilito”.
                    La chiarezza della disposizione potrebbe indurre a ritenere, in un primo
               superficiale approccio, che ci si muova all’interno di uno scenario privo di aspet-
               ti di particolare complessità, posto che la legge penale militare si pone in manie-
               ra quasi paradigmatica come legge speciale rispetto alla legge penale comune.
               Tuttavia è sufficiente anche solo un modesto approfondimento per compren-
               dere che ci si trova di fronte ad un tema, quello generale del concorso apparente
               di norme, non solo tra i più discussi in dottrina ma anche segnato, per quanto
               qui di interesse, dalle negative conseguenze di una legislazione sostanziale che,
               in campo penale militare, da decenni non riesce a ritrovare la coerenza, nel
               tempo smarrita, dell’originario impianto codicistico.

               *     Cass. Sez. I, Sentenza n. 33654 del 13 ottobre 2020, depositata il 27 novembre 2020, sostan-
                     zialmente confermata dalla Sentenza n. 29651 del 1° luglio 2022, depositata il 25 luglio 2022.
               **    Procuratore Militare della Repubblica presso il Tribunale Militare di Roma.

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