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RUOLO DELL’ARMA DEI CARABINIERI




               16. Strumenti atipici di prevenzione: tradizione e tecnologia
                    I Comandi territoriali, nell’ottica di tutelare con ogni strumento possibile
               l’incolumità delle vittime, predispongono servizi di vigilanza generica radiocollegata
               mediante le pattuglie automontate impiegate nei tradizionali servizi di controllo
               del  territorio.  Il  servizio,  che  differisce  da  quello  determinato  in  sede  di
               Comitato tecnico provinciale di ordine e sicurezza pubblica, è un valido stru-
               mento di prevenzione che agisce soprattutto nei momenti successivi alla denun-
               cia e querela e prima dell’intervento dell’autorità giudiziaria. Consiste nell’effet-
               tuare passaggi e soste nei pressi dell’abitazione e dei luoghi frequentati della vit-
               tima, al fine di percepire ogni eventuale situazione di pericolo o l’eventuale pre-
               senza della persona denunciata.
                    Anche la tecnologia può venire in soccorso nella sfera della violenza di
               genere: è di pochi mesi fa l’avvio in alcuni città italiane della sperimentazione
               dell’Arma dei Carabinieri, in collaborazione con le Procure, fondazioni e orga-
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               nizzazioni  del progetto Mobile Angel. Previo consenso delle vittime di violenze,
               alle  stesse  è  stato  distribuito  un  dispositivo  elettronico  simile  a  uno  “smart
               watch”, che le consente un canale diretto con la centrale operativa, al fine di
               segnalare eventuali situazioni di pericolo mediante l’invio di una segnalazione di
               allarme. Il dispositivo permette la localizzazione della vittima in tempo reale al
               fine di disporre un intervento tempestivo di una pattuglia. Ulteriori applicazioni
               sono in diffusione anche il alcune regioni italiane e si stanno mostrano un vali-
               do strumento che unisce lo sviluppo tecnologico al progresso sociale.

               17. Conclusioni
                    Il contributo ha ripercorso le principali tappe che mirano a estirpare alla
               radice la violenza di genere. Cultura, legalità e formazione sono le “parole chia-
               ve” che determinano il complesso delle norme sociali della parità delle vittime
               vulnerabili. La formazione, in particolare, è un momento necessario utile a far
               convergere la conoscenza del fenomeno e la consapevolezza che tutti possono
               contribuire fattivamente al cambiamento. È proprio in questo contesto che si
               colloca l’importanza dell’azione delle forze dell’ordine: la cooperazione e la col-
               laborazione multidimensionale permettono di attuare una strategia comune di
               difesa dal fenomeno.
                    La multidimensionalità appena accennata è la sfida dei nostri giorni e rap-
               presenta, senza dubbio, un oneroso investimento per noi, per chi proteggiamo
               e per la tenuta sociale di un sistema che vede, nelle forze dell’ordine, e soprat-
               tutto nell’Arma dei Carabinieri, le Istituzioni alle quali guardare con fiducia
               15   https://www.soroptimist.it/club/milano-fondatore/attivita/progetto-mobile-angel-42448/.

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