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L’INTERVENTO DI POLIZIA GIUDIZIARIA E LA PROTEZIONE DELLA VITTIMA




               sessuale  (art.  609-bis,  comma  3,
               c.p.),  lesioni  personali  gravissime
               (art 583, comma 2, c.p.) e deforma-
               zione  dell’aspetto  della  persona
               mediante lesioni permanenti al viso
               (art.  583-quinques c.p.), lo Stato
               eroga - con sentenza penale passata
               in giudicato - un indennizzo alla vit-
               tima.  Infine,  l’art.  17  della  L.
               168/2023  prevede  la  possibilità  di
               corrispondere  in  favore  della  vitti-
               ma  di  taluni  reati  -sopra  indicati  -
               commessi dal coniuge, anche sepa-
               rato o divorziato, o da persona che
               è stata o è legata da relazione affet-
               tiva alla persona offesa, una “prov-
               visionale” ossia una somma di dena-
               ro (non superiore a un terzo dell’im-
               porto dell’indennizzo) liquidata dal
               Giudice come anticipo sull’importo
               integrale spettante in via definitiva.
                    La somma viene corrisposta, su richiesta, alle vittime o agli aventi diritto,
               che si trovano in uno stato di bisogno in conseguenza dei reati medesimi. In
               ambito  lavorativo  sono  state  create  delle  misure  specifiche  a  sostegno  delle
               donne lavoratrici vittime di violenza. Nello specifico, l’art. 24 d.lgs. 80/2015
               prevede, per le donne lavoratrici impiegate nel settore sia pubblico che privato,
               inserite nei percorsi di protezione certificati dai Servizi Sociali del Comune di
               residenza, dai Centri antiviolenza o dalle Case rifugio, un congedo indennizzato
               ovvero l’astensione dal lavoro per un periodo massimo di tre mesi nell’arco
               temporale di tre anni dalla data di inizio del percorso di protezione certificato.
               Per le donne appartenenti alle Forze Armate, invece, è prevista una licenza stra-
               ordinaria fino a novanta giorni, da fruire nei tre anni successivi all’inizio del per-
               corso di protezione certificato.
                    Un ulteriore strumento molto pratico a sostegno delle donne vittime di
               violenza è l’App Bright Sky che fornisce informazioni utili sui servizi di suppor-
               to specialistico presenti in Italia e permette, inoltre, non solo di registrare (nel
               “il mio diario”) tutti gli episodi di abuso subiti ma anche di rispondere ad un
               questionario per valutare quanto la propria relazione di coppia sia sicura.


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