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DOTTRINA




             proveniente dal primo venisse criticato e abbattuto nel secondo, non si avrebbe
             la completa socializzazione negativa del soggetto che non terminerebbe il pro-
             cesso di formazione “mafioso”.
                  Il mafioso, fin da piccolo, apprende e impara da questa struttura ma non
             concepisce quanto questo modello comportamentale sia dannoso ma trova dei
             rinforzi psicologici positivi, vantaggi in termini di prestigio, potere e ricchezza.
             L’uomo privato di cultura e di una riflessione intelligente conosce solo l’istinto di
             affermazione e di potere, che lo spinge a prevaricare sugli altri a qualsiasi costo.

             2.2. Omertà e pentiti
                  Analizzando l’omertà da un punto di vista etimologico si può risalire ad un
             termine dialettale utilizzato nel Meridione, in particolare nel dialetto napoletano,
             come variante del termine umiltà .
                                            (18)
                  Omertà si riferisce alla consuetudine vigente nelle realtà della criminalità
             organizzata, detta anche “legge del silenzio”, per cui si deve mantenere il silenzio
             sul nome dell’autore di un delitto affinché questo non venga colpito dalle leggi
             ma dalla vendetta dell’offeso .
                                        (19)
                  Il termine “omertà” ha numerose possibili derivazioni, fra cui dallo spa-
             gnolo “hombredad”, virilità, dal siciliano “omu”, uomo e soprattutto dal napoleta-
             no  “umertà”,  umiltà,  intesa  nel  senso  del  rispetto  delle  regole  della  camorra,
             appunto la cosiddetta “Società dell’umiltà”.
                  Nella  consuetudine  malavitosa  l’omertà,  come  ricorda  il  professore
             Vincenzo Mauro, consiste nel rigoroso rispetto della legge del silenzio, nella
             complice e totale solidarietà che si determina fra i criminali. Il ricorso alle istitu-
             zioni per un malavitoso equivale ad una manifestazione di debolezza e rappre-
             senta un tabù che non va violato, pena una condanna a morte o il ghetto dell’in-
             famità e della solitudine .
                                   (20)
                  Nella ‘ndrangheta, l’omertà assume un ruolo di fondamentale importanza,
             che coinvolge sia esponenti ed affiliati dell’organizzazione stessa sia gran parte
             del popolo calabrese, che aderisce a questo comportamento in quanto portatore
             di ossequioso e quasi timoroso rispetto. Infatti per quanto riguarda la ‘ndranghe-
             ta, i collaboratori di giustizia sono molti di meno rispetto alle altre mafie e que-
             sto è dovuto a più motivi. Uno è il rapporto interpersonale tra gli affiliati: ogni
             famiglia rappresenta una cosca, un gruppo criminale, in cui un componente non
             agirebbe mai contro un proprio familiare.

             (18)  Treccani, Omertà.
             (19)  Oxford Dictionaries, Omertà, su oxforddictionaries.com, Oxford University Press.
             (20)  Chiara Santagada, Città del monte, 10 aprile 2011.

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