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DOTTRINA
appartenenza; l’appartenenza ad un gruppo o ad un sistema sociale infatti per-
mette all’individuo di costruire e sperimentare una propria originalità psicolo-
gica di pensiero; laddove invece l’appartenenza si tramuta in attaccamento,
avviene un processo di adeguamento acritico dell’“io” a principii preesistenti
e obbligati. Nell’ambito di una relazione di attaccamento caratterizzata da una
triangolazione dei bisogni, il gruppo di appartenenza garantisce sicurezza emo-
tiva dando identità al soggetto e un senso al mondo che lo circonda, ma come
contropartita vi è una saturazione dello spazio mentale dell’individuo che viene
“incatenato” nell’ambito del pensiero mafioso.
In riferimento alla cultura mafiosa o al pensiero mafioso Fiore e Lo Verso
lo considerano come: “modalità distorta di vivere la propria identità ed i rapporti con il
sociale tipici dell’organizzazione criminale mafiosa” .
(15)
La ‘ndrangheta non è solo un’organizzazione criminale, in quanto la sua
caratteristica specifica è il tipo di identità del soggetto: nessun ‘ndranghetista si
definirà come un criminale, ma come un uomo d’onore; in questo concetto si
definisce l’orizzonte culturale, psichico e antropologico tipico di questa realtà,
che la caratterizza come una modalità di pensiero specifica.
2.1. Alle radici della ‘ndrangheta
“La ‘ndrangheta cresce e si espande alla maniera di Al-Qaeda, con un’ana-
loga struttura tentacolare priva di una direzione strategica ma caratterizzata da
una sorta di intelligenza organica, di una vitalità che è quella delle neoplasie e
munita di una ragione sociale di enorme, temibile affidabilità”.
Con queste parole, il Presidente della commissione parlamentare antima-
fia , nel 2008, ha voluto descrivere quelle che sono le radici e l’evoluzione della
(16)
criminalità organizzata calabrese, paragonandola ad uno dei più potenti e spie-
tati gruppi terroristici islamici, proprio per trasmettere il messaggio che la
‘ndrangheta non è un semplice fenomeno di criminalità, ma ben altro.
Un fenomeno criminale di tipo mafioso deve essere studiato partendo
dalle sue origini, cercando di estrapolare dalla sua evoluzione storico-sociale il
motivo che ha portato un paese o addirittura un piccolo borgo a diventare il ful-
cro, il perno, la base dalla quale partono e si attivano tutte le dinamiche del feno-
meno stesso, arrivando ad allargarsi non solo in ambito regionale e nazionale ma
addirittura nei più ricchi circuiti economico-commerciali internazionali e inter-
continentali.
(15) Igor Vitale, Psicodinamica della mafia: attori, psicologia, psicopatologia, 2017.
(16) On. Francesco Forgione, Presidente Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno
della criminalità organizzata mafiosa o similare, XV legislatura, Doc. XXIII n. 5.
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