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MENTALITÀ MAFIOSA:
LA ‘NDRANGHETA COME FENOMENO ANTROPOLOGICO, SOCIALE E PSICOLOGICO
Le origini e l’evoluzione della ‘ndrangheta passano attraverso dei periodi
storici che hanno segnato sia positivamente che negativamente l’organizzazione
criminale stessa. Negli anni ’90 e nei primi anni duemila, la mafia calabrese subì
importanti attacchi da parte delle istituzioni statali (l’“operazione Riace” tra il
1994 e il 1995 e l’assalto di Platì nel 2003) che dimostrarono come la forza cri-
minale è assolutamente attaccabile e battibile, nonostante il muro di omertà che
gran parte dei cittadini calabresi ha costruito intorno agli affiliati. Nel 1991 dopo
la fine delle faide di Taurianova e Cittanova, inizia quella di San Luca. Nello stesso anno
viene ucciso a Piale il magistrato Antonino Scopelliti che stava lavorando al maxi processo
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di Palermo contro Cosa Nostra e le autorità ritengono che la ‘ndrangheta abbia
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avuto un ruolo nell’uccisione del magistrato. Sono state individuate tre aree di
competenza chiamate dagli affiliati “mandamenti”, tali aree sono: area Tirrenica,
aerea Ionica e il Centro (la città di Reggio Calabria). La suddivisione del territo-
rio è una delle azioni caratteristiche di ogni organizzazione criminale, suddivi-
sione che avviene in base ad accordi stabiliti dai capi famiglia, regolando non
solo l’aspetto territoriale ma anche il settore di tutti i profitti derivanti dagli ille-
citi consumati nei territori di competenza.
Queste divisioni spesso sono la causa delle sempre più frequenti guerre tra
clan: di fondamentale importanza sono le due guerre di ‘ndrangheta, la prima,
avvenuta tra il 1974 e il 1977 ha provocato quasi duecento vittime e numerosi
ferimenti ed aggressioni; tale guerra ha portato alla caduta dei vecchi boss, favo-
rendo l’ascesa della nuova generazione di ‘ndranghetisti proiettati verso mercati,
scelte e attività criminali che non erano condivise dalla vecchia generazione.
L’inizio della guerra si ebbe quando i Piromalli e i De Stefano iniziarono a
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vedere la presenza di don Mirco Tripodi come un ostacolo alla loro espansione
criminale. Nel 1974 vennero uccisi Giovanni e Giorgio De Stefano, quest’ultimo
capo della ‘ndrina e autori del duplice omicidio furono appartenenti alla ‘ndrina
avversaria. La guerra prosegue con la risposta dei De Stefano che il 20 gennaio
1975 uccidono don Antonio Macrì.
La seconda guerra di ‘ndrangheta, avvenuta tra il 1985 e il 1991, è stata una
delle più sanguinose e influenti tra le guerre di mafia, provocando settecento
morti e ridefinendo la struttura gerarchica, territoriale ed organizzativa della
‘ndrangheta.
(4) Antonino Scopelliti (Campo Calabro, 20 gennaio 1935 - Piale, 9 agosto 1991) magistrato ita-
liano.
(5) Nicola Gratteri, Fratelli di sangue, 2006, editore Pellegrini, p. 26.
(6) ‘Ndrina operante su Gioia Tauro, considerata come la più grande cosca dell’Europa
Occidentale con circa quattrocento affiliati. I De Stefano (o Tripodi) sono una ‘ndrina ope-
rante sul territorio di Reggio Calabria.
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