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IMPIEGO DI DENARO, BENI O UTILITÀ DI PROVENIENZA ILLECITA, ARTICOLO 648 TER C.P.




               richiedono una derivazione causale materiale da delitto dei beni reinvestiti e non
               un mero collegamento con ipotesi delittuose, quale quella della interposizione,
               che tale provenienza postulano”;
                      Cass., Sez. II, 8-23 ottobre 2019, n. 43387: “Per l’integrazione del reato
               non è necessario che tutte le risorse utilizzate per il compimento delle opera-
               zioni  di  investimento  siano  di  provenienza  illecita,  essendo  sufficiente  che
               anche solo una parte di esse sia da attribuire a proventi da delitto” (La S.C. ha
               evidenziato l’irrilevanza, per il caso in cui il reato presupposto concerna una
               violazione della normativa tributaria, della operatività della causa di non puni-
               bilità contenuta nell’ art. 9, comma 10, lett. c, legge 27 dicembre 2002, n. 289);
                      Cass., Sez. II, 23 aprile 2015, n. 23052: “I delitti di ricettazione, riciclaggio
               e impiego di denaro di provenienza illecita riguardanti il provento del reato di
               bancarotta  fraudolenta  sono  configurabili  solo  se  le  condotte  previste  dalle
               disposizioni incriminatrici ad essi relative siano state poste in essere successiva-
               mente alla dichiarazione di fallimento, poiché non è ammissibile ipotizzare che
               gli stessi siano consumati prima del perfezionamento del reato presupposto”;
                      Cass., Sez. I, 1° ottobre - 26 novembre 2020, n. 33394: “Non integra la con-
               dotta di cui all’art. 648-ter il mero trasferimento di somme oggetto di distrazio-
               ne fallimentare a favore di imprese operative”;
                      Cass., Sez. VI, 24 maggio 2012, n. 25633: “Non è configurabile il reato
               quando la contestazione del reimpiego riguardi denaro, beni o utilità la cui pro-
               venienza illecita trovi la sua fonte nell’attività costitutiva dell’associazione per
               delinquere di stampo mafioso e sia rivolta ad un associato cui quell’attività sia
               concretamente attribuibile”;
                      Cass., Sez. II, 13 novembre 2013, n. 47218: “Il delitto di cui all’art. 648-ter
               è configurabile anche se per il reato presupposto, commesso all’estero, sia stata
               disposta dall’autorità giudiziaria straniera l’archiviazione per ragioni esclusiva-
               mente processuali che non escludono la sussistenza del reato”;
                      Cass. pen. Sez. II Sent., 23 ottobre 2019, n. 43387: “In tema di impiego di
               denaro, beni o altre utilità di provenienza illecita, non è necessario che tutte le
               risorse utilizzate per il compimento delle operazioni di investimento in attività
               economiche  e  finanziarie  siano  di  provenienza  illecita,  ma  è  sufficiente  che
               almeno una parte di esse sia da attribuire a proventi da delitto; ne consegue che
               l’esatta determinazione della parte di provenienza illecita rispetto a quella lecita
               delle risorse impiegate, anche contestualmente, è irrilevante ai fini della confi-
               gurabilità del reato di cui all’art. 648-ter c.p.”;
                      Cass. pen. Sez. II Sent., 23 ottobre 2019, n. 43387: “Ai fini della sussistenza
               del delitto di cui all’art. 648-ter c.p. è irrilevante la circostanza che per il reato


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