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VERDE URBANO
                             LE BEST PRACTICES DELLA SCUOLA UFFICIALI CARABINIERI



               danni collegati alla loro presenza deve costituire un orientamento imprescindi-
               bile per colui che gestisce la struttura stessa.
                    Pertanto applicare cure colturali e effettuare la manutenzione indicata da
               strumenti tecnici gestionali delle aree verdi può contribuire alla mitigazione dei
               rischi di danni a persone e cose. La valutazione dei rischi: …valutazione globale e
               documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti [durante il lavo-
               ro]  nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività rappresenta,
                  (9)
               infatti, l’obbligo più importante previsto dalla normativa antinfortunistica .
                                                                                         (10)
               Esso è ricondotto al datore di lavoro, vertice dell’organizzazione antinfortuni-
               stica, sulla scorta del binomio competenze/poteri, che più volte ricorre tra le
               disposizioni del d.lgs. n. 81/2008 (cfr., ad esempio, tra i tanti, gli artt. 28 e 30).
                    Si tratta di un obbligo personale, esclusivo e indelegabile, nel quale vengo-
               no trasfuse le scelte strategiche di una organizzazione in materia antinfortuni-
               stica. È opportuno, allora, definire, l’oggetto, la dimensione temporale e quella
               spaziale di questa valutazione. Oggetto della valutazione dei rischi sono tutti i
               rischi per la salute e sicurezza durante l’attività lavorativa (dimensione tempora-
               le)  e che abbiano a concretizzarsi in ogni tipologia di spazio che ospita alme-
                  (11)
               no un posto di lavoro o che sia accessibile al lavoratore nell’ambito del proprio
               lavoro (dimensione spaziale). In relazione al rapporto con l’attività lavorativa il
               rischio può declinarsi come :
                                          (12)
                      rischio specifico: le particolari condizioni della lavorazione svolta lo rendo-
               no peculiare dell’attività svolta;
                      rischio generico aggravato: è comune a tutti i cittadini ma si pone in collega-
               mento eziologico con la lavorazione;
                      rischio generico: accomuna cittadini e lavoratori e non ha connessione con
               l’attività lavorativa.
                    A  presidio  di  tali  rischi  il  d.lgs.  n.  81/2008  detta  specifiche  disposizioni
               demandando, in via principale ma non esclusiva, al datore di lavoro la gestione
               delle fonti di pericolo mediante la predisposizione di un sistema di tutela che si rife-
               risca non solo ai lavoratori ma anche a persone che, pur estranee all’organizzazione
               antinfortunistica, abbiano con essa una relazione (cosiddetto extraneus). Ricorrendo
               a una semplificazione si può dire che le predette disposizioni sono di due tipi:

               (9)   Come è ricavabile dall’art. 28, comma 2, del d.lgs. n. 81/2008 nella parte in cui indica il con-
                    tenuto del documento da redigere al termine della valutazione.
               (10)  Art. 2 del d.lgs. n. 81/2008, comma 1, lettera q.
               (11)  La formulazione richiede valutare anche rischi non direttamente connessi con l’attività lavo-
                    rativa ovvero che si profilano a causa di essa.
               (12)  Si veda, al riguardo la circolare M_D SSMD REG 2020 0056862 dello Stato Maggiore della
                    Difesa, Ispettorato Generale della Sanità militare.

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