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AGRO ECO AMBIENTE




                    norme dettate a tutela di qualsiasi soggetto che venga a contatto con la
             fonte di pericolo sulla quale il datore di lavoro ha poteri di gestione (ad esem-
             pio, i requisiti previsti dall’allegato V del d.lgs. n. 81/2008 per le attrezzature di
             lavoro mirano a tutelare anche l’extraneus che entri in contatto con gli ingranaggi
             di macchinari non conformi);
                    misure prevenzionistiche di carattere “soggettivo” (ad esempio, l’obbli-
             go di sorveglianza sanitaria previsto dagli artt. 41 e ss. del d.lgs. n. 81/2008,
             posto esplicitamente a beneficio del lavoratore).
                  Sulla scorta di tali premesse teoriche ipotizziamo, all’interno della Caserma
             M.O.V.M. “Magg. Ugo de Carolis”, sede della Scuola Ufficiali Carabinieri, un
             sinistro con danni a persone conseguente alla caduta di un albero o al distacco di
             uno dei suoi rami e valutiamone le implicazioni per il datore di lavoro. Al riguar-
             do, in riferimento alla vittima del sinistro, sono prospettabili quattro ipotesi:
                  1) vittima-lavoratore che aveva agito in contesto lavorativo;
                  2) vittima-extraneus lavoratore;
                  3) vittima-lavoratore che aveva agito fuori dal contesto lavorativo;
                  4) vittima-extraneus.
                  In tutti i casi in esame, la fattispecie di reato astrattamente configurabile è
             l’omicidio o la lesione personale colposa (artt. 589 e 590 c.p.). Le ipotesi formu-
             late, tuttavia, possono differenziarsi per la configurabilità dell’aggravante della
             commissione del fatto con la violazione delle norme per la prevenzione degli
             infortuni sul lavoro e per la disposizione normativa alla base dell’addebito di
             colpa. La responsabilità colposa, come noto, ha tra i suoi elementi costitutivi la
             violazione  di  una  regola  cautelare,  originata  nella  negligenza,  imprudenza  e
             imperizia (colpa generica) ovvero in una fonte scritta: leggi, regolamenti ordini
             o discipline (colpa specifica).
                  Nel primo e nel secondo caso, la relazione tra la fonte di pericolo (albero) e
             il lavoratore (anche extraneus) sarà motivata da una lavorazione in corso (ad esem-
             pio, la manutenzione di un’area nella quale insistono le alberature). In tal caso quel-
             lo spazio dovrà considerarsi luogo di lavoro e, pertanto, area di rischio sulla quale
             si esplica la signoria del datore di lavoro (quello di altra ditta se le attività sono ester-
             nalizzate). Conseguenza è l’applicabilità della normativa antinfortunistica, quale
             fondamento dell’addebito. In questo caso, rifacendosi alle definizioni sopra richia-
             mate, siamo in presenza di un rischio specifico se la lavorazione ha ad oggetto le
             alberature e di un rischio generico aggravato se l’area di lavoro è limitrofa agli alberi
             (ad esempio, manutenzione di un vano di servizio con tubature presente nell’area).
             Da ciò discende la necessità di valutare il rischio, nel DVR se il lavoratore è un
             dipendente, in un DUVRI se si occupano della lavorazione maestranze esterne.

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