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VERDE URBANO
                             LE BEST PRACTICES DELLA SCUOLA UFFICIALI CARABINIERI



























                           Foto 4: Trattamento endoterapico sui pini a base di abamectina con “Metodo Corradi®”

                    Seguendo il modello indicato ogni caserma può diventare uno scrigno di
               biodiversità ove valorizzare il ruolo delle aree verdi anche in contesti apparen-
               temente poveri, come nelle superfici fortemente antropizzate purché siano for-
               nite le attenzioni e le cure necessarie sia alle piante che già le abitano o alle
               nuove che potrebbero essere impiantate.
                    Ricordando il principio già evidenziato che lo stato e la cura del patrimonio
               verde di una struttura dell’Arma va considerata parte integrante dell’affidabilità associata
               alla struttura stessa si auspica che aumenti il numero delle Best Practices, quali espe-
               rienze di corretta gestione del verde esistente, per far crescere la consapevolez-
               za del valore delle attività di manutenzione del verde facendole confluire nei più
               moderni progetti di forestazione urbana ove la natura quotidianamente declina
               i propri equilibri. L’importante è realizzare nuclei verdi, anche in spazi ridotti in
               pieno centro cittadino, purché ben gestiti.
                    Non si deve sottovalutare, infine, anche il valore estetico che il percorso
               arboreo ha conferito alla Scuola Ufficiali Carabinieri, fornendo un luogo più
               sicuro e confortevole dove approfondire la conoscenza delle specie forestali e
               ornamentali ma, soprattutto, poter godere degli effetti benefici del verde sul
               benessere psicofisico dei frequentatori.
                    L’esperienza maturata presso la Scuola Ufficiali Carabinieri può essere un
               esempio valido anche per gli amministratori locali che intendano riqualificare le
               proprie aree purché abbiano la consapevolezza che gli alberi messi oggi a dimo-
               ra seguiranno i tempi della Natura che, soprattutto per le piante forestali, non
               andranno alla stessa velocità della vita quotidiana.


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