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INSERTO
Viene strutturato coinvolgendo piccoli gruppi di persone (circa dieci) e ha una
durata circa 20-40 minuti. Il defusing non richiede la conduzione da parte di un esper-
to (in questo caso lo psicologo-psicoterapeuta) ma in genere viene condotto dal
capo-team del gruppo (il Comandante diretto nel caso dell’Arma dei Carabinieri) o
da una figura che viene riconosciuta come leader (A. Lo Iacono, M. Troiano, 2002).
Coloro che sono stati esposti allo stesso evento in modo simile vengono
inseriti nello stesso gruppo. Gli obiettivi sono quelli di rafforzare i benefici della
coesione di gruppo e della identificazione reciproca, di ridurre il senso di isola-
mento e normalizzare l’esperienza (M. Giannantonio, 2003).
L’incontro consiste in tre fasi:
a)Fase Introduttiva;
c)Fase Esplorativa;
c)Fase di Formazione.
Nella prima fase vengono presentati i conduttori del gruppo e si espongo-
no gli intenti e gli obiettivi del processo di Defusing. Viene enfatizzata l’importan-
za della riservatezza tramite l’accordo condiviso di non parlare con altre persone
dei contenuti scambiati nell’incontro. Si incoraggia la partecipazione di tutti ma
questa non è obbligatoria e si rispetta la scelta di chi decide di non parlare.
Durante la Fase Esplorativa viene chiesto ai partecipanti di parlare di ciò
che è successo dal loro punto di vista e viene data particolare enfasi alla condi-
visione di esperienze e reazioni. Questo rende possibile elaborare cognitiva-
mente l’evento e condividerne il significato.
Nella Fase di Formazione, infine, si pone l’accento sulla normalità delle
reazioni avute rispetto ad un evento “anomalo” e si sensibilizzano i partecipanti
su alcune strategie di riduzione dello stress.
Nell’Arma dei Carabinieri, il defusing potrebbe essere adottato nei reparti
delle Organizzazioni Mobile e Territoriale, a seguito di un evento critico come
per esempio, dopo un servizio di Ordine Pubblico, in cui ci sono stati disordini
o dopo una rissa, in cui i militari intervenuti hanno dovuto gestire relazioni ad
elevata contrapposizione sociale. Con questa procedura si parla di quello che è
successo e si tesaurizza l’esperienza dei militari coinvolti che diventa patrimonio
culturale dell’intero Reparto. Inoltre, attraverso la narrazione si offre la possibi-
lità di organizzare le idee e i pensieri in una trama comune e si consente una
adeguata contestualizzazione all’espressione emotiva.
Per di più questa procedura potrebbe diventare uno strumento a disposizio-
ne del Comandante di Nucleo, di Squadra, ecc., per aumentare la conoscenza dei
propri collaboratori e fornire loro la consapevolezza di avere un contesto spazio-
temporale in cui hanno la possibilità di essere e sentirsi pienamente compresi.
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