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IL GRUPPO COME RISORSA NELLA GESTIONE DELLE EMERGENZE
Tuttavia l’esposizione all’evento è una condizione necessaria ma non suf-
ficiente perché si verifichi un vero e proprio trauma psicologico. Per questo è
anche necessario che la persona entri in un vero e proprio stato di emergenza
psicologica e abbia l’impressione di non poter fare nulla e di essere di fronte ad
un evento incontrollabile (V. Axia, 2006).
In sintesi, dal punto di vista psicologico ci troviamo di fronte ad uno stato
di emergenza quando ci rendiamo conto che la nostra sopravvivenza o quella
delle persone a noi vicine è a rischio. Gli esseri umani entrano in uno stato psi-
chico di emergenza quando pensano di essere di fronte alla morte e pensano
che la loro vita sia in vero pericolo.
Considerare l’emergenza come uno stato psichico significa porre l’accento
sulla natura transitoria dell’evento e sulla sua evoluzione temporale. L’ingresso
nello stato di emergenza e lo sconvolgimento che provano le persone dipendo-
no fondamentalmente dalla loro valutazione cognitiva-emotiva dell’evento e
dalle risorse psicologiche che riescono a mettere in campo. Una volta instaura-
tosi, ha delle caratteristiche peculiari ma non è durevole, persiste per un periodo
molto breve, esattamente come è breve un terremoto, o lo scoppio di una
bomba piazzata in metropolitana. Nello specifico, le caratteristiche di uno stato
di emergenza psicologica sono le seguenti:
a. un’emergenza è una circostanza improvvisa e imprevista, a cui non
siamo psicologicamente preparati;
b. durante lo stato psicologico di emergenza tutte le risorse psicofisiche
sono mobilitate con una velocità impressionante e vengono focalizzate ad uno
solo scopo: sopravvivere;
c. lo stato di emergenza è traumatico per chi lo vive, non tanto per la situa-
zione esterna che si è venuta a creare, quanto per l’esperienza della consapevo-
lezza di essere a contatto con la morte che è traumatica;
d.le persone subiscono traumi anche quando si trovano di fronte ad eventi che
implicano morte o rischio di morte o danno fisico grave per altre persone. Vedere
improvvisamente un cadavere o pezzi di un corpo o ferite gravi o assistere alla morte
di un altro, è per gli esseri umani traumatico (E. Giusti, C. Montanari, 2000).
L’uscita dallo stato di emergenza è un momento molto importante, deli-
cato e fa parte di un processo temporale che avviene per gradi e può manife-
starsi anche attraverso una serie di comportamenti e sintomi di profondo
malessere psicologico. Le reazioni più frequenti che le persone riferiscono sono
i cosiddetti sintomi dissociativi, cioè la perdita del contatto con la realtà, con sé
stessi e con la propria esperienza, sulla base di una potente negazione di quello
che è accaduto o sta accadendo.
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