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IL GRUPPO COME RISORSA NELLA GESTIONE DELLE EMERGENZE




                    Nel 1983 Mitchell, un ausiliario paramedico americano in servizio presso
               un dipartimento di vigili del fuoco, ha creato un protocollo di procedure che ha
               chiamato  Critical  Stress  Incident  Debriefing  (CISD),  strutturato  in  diverse  fasi  e
               diretto  solo  ai  soccorritori,  per  migliorarne  le  prestazioni  professionali,  ma
               senza scopo terapeutico (J. T. Mitchell, 1983).
                    Nel corso degli anni, lo schema originario proposto da Mitchell è stato
               ampiamente rivisitato e modificato ed è ora utilizzato, oltre che per i professio-
               nisti in ambito sanitario e di primo soccorso e per le Forze di Polizia, anche per
               le vittime di catastrofi e di gravi incidenti, con obiettivi di prevenzione e terapia,
               suscitando non poche critiche sulla sua efficacia. Infatti, molte ricerche sono
               concordi nel sostenere che questa tecnica adottata, dopo un lasso di tempo
               molto breve dall’evento critico, potrebbe ostacolare la normale reazione emoti-
               va nelle vittime e facilitare l’insorgenza dei sintomi (M. P. Deahl, J. I. Bisson,
               1995; C. Debabèche et al., 2012).
                    Di tutt’altro tenore invece sono gli studi di applicazione di questa proce-
               dura nei confronti dei professionisti impegnati nell’emergenza sanitaria e nelle
               Forze di Polizia in cui è stata verificata l’efficacia dell’espressione emotiva nella
               riduzione di risposte disadattative allo stress.
                    In ambito militare sono state effettuate numerose ricerche sull’efficacia di
               questa strategia per la prevenzione di forme di disagio psicologico al rientro da
               periodi di missione fuori area in Iraq e in Afghanistan (J. Sareen et al., 2007; C.
               W. Hoge et al., 2008; E. Vermetten et al., 2014).
                    Nell’ambito dell’Operazione Antica Babilonia, all’indomani dell’attentato
               che il 12 novembre 2003, nella località Nassirya in Iraq, tramite un’autobomba,
               ha distrutto la base militare Libeccio, provocando la morte di miliari e civili, il
               Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha inviato un Ufficiale Psicologo
               per organizzare sessioni di gruppo con i sopravvissuti di reparto dei carabinieri
               colpiti. In quella occasione è stato fornito un supporto psicologico per preve-
               nire forme di reazioni psicopatologiche allo stress. I militari sono stati suddivisi
               in gruppi, secondo il grado di esposizione all’attentato, si è parlato di quanto era
               successo e si è data tutti la possibilità di avere l’opportunità di condividere il
               coinvolgimento emotivo del drammatico evento.


               4.  Il Defusing psicologico
                    Il defusing, che letteralmente significa disinnescare, è un intervento che si
               svolge subito dopo la situazione d’emergenza, dunque viene chiamato “inter-
               vento emotivo a caldo” (J. T. Mitchell, G. S. Everly, 1996).


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